Tutto è compiuto, come profetizzato dalle nostre scritture
da LiberaMente Ciminna
Martedì sera durante il Consiglio Comunale, abbiamo assistito alla sudditanza dei Consiglieri di Maggioranza alle imposizioni venute dall’esecutivo, ad eccezione del capogruppo che ha confermato la sua posizione di coerenza e di indipendenza politica ed intellettuale.
A discapito delle voci girate nel periodo post elettorale, il sindaco Catalano riesce ancora a tenere le redini dei consiglieri, ma quanta approssimazione però in un Consiglio Comunale che vede nel suo Presidente il proprio fallimento. Un Presidente che ha dovuto subire il fuoco incrociato del capogruppo di Minoranza e del capogruppo di Maggioranza, (forse meglio del Consigliere Urso Miano, visto che il resto della maggioranza ha percorso altre strade), senza riuscire a dare una giustificazione chiara e netta, sull’ingerenza del Sindaco sulle scelte del Consiglio Comunale.
A rincarare la dose pure il Consigliere Faraci, che ha ricordato al Presidente ed al Consiglio che proprio il Savoca e l’attuale Assessore al Bilancio Sarullo erano stati i promotori di un pubblico comizio per contestare all’amministrazione precedente l’aumento della TARSU e invece oggi gli stessi sono tra i promotori della super stangata.
Ormai tutto è compiuto, il Presidente Martino Savoca, non appare più in grado di reggere la barra del timone, non è neppure in grado di impedire al Sindaco di non interrompere gli interventi del Consigliere Mannina, e anziché ammonire il Sindaco richiama il Consigliere.
Abbiamo visto un Presidente rilassato nella sua poltrona, spento, scoraggiato, privo d’intraprendenza e sbadato nelle votazioni, evidentemente con ancora sulle spalle il peso della mortificazione del risultato elettorale che condanna le scelte politiche dell’intera maggioranza.
Ma dove è andata a finire l’autonomia e la sovranità del Consiglio Comunale?
Come classificare poi gli altri 8 consiglieri di maggioranza, si 8 perché l’Assessore/Consigliere Leone era assente, penso che un solo aggettivo possa essere bastare, INCONSISTENTI.
Si inconsistenti, una maggioranza che non ha avuto il coraggio di tirare fuori quell’acuto che l’avrebbe resa autorevole, matura ma soprattutto libera dalla sudditanza dal capo della Giunta.
In campagna elettorale tutti si sono fregiati di avere molti giovani nelle liste, ed a onor del vero la lista Catalano presenta un’età media molto bassa, ma dov’è andata a finire la grinta e l’intraprendenza di questi giovani?
Dov’è andato a finire il loro orgoglio di uomini e donne liberi?
Ricordatevi che il compito di rappresentare la popolazione all’interno del Consiglio è demandato a tutti voi, e ciascuno secondo coscienza deve valutare di volta in volta, quello che più si addice per il bene della collettività.
Le scelte non possono essere impartite dall’alto, i suggerimenti vanno ascoltati, ma la decisione deve ricadere su ciascuno di voi, secondo la propria cultura, la propria capacità cognitiva, le proprie esperienze, ma soprattutto secondo la vostra coscienza.
L’appello che noi di LiberaMente Ciminna vogliamo fare a tutti i consiglieri di Maggioranza e Minoranza, è quello di scrollarsi di dosso il peso delle scelte imposte dall’alto ed iniziare un nuovo percorso in cui l’obbiettivo deve essere il bene di Ciminna e dei Ciminnesi.
Dalla vostra parte avete tutto il tempo necessario per potere raddrizzare la barra ed intraprendere un nuovo percorso che vi permetta di raggiungere l’obbiettivo del bene comune.
Non vogliamo entrare nel merito della trattazione dei singoli punti trattati dal Consiglio, in quanto negli altri blog abbiamo visto che sono stati abbondantemente ed esaustivamente trattati, ma un punto in particolare vogliamo approfondirlo, anche perché solo grazie alle nostre segnalazioni sono diventate oggetto di discussione dell’intero Consiglio Comunale.
Ci riferiamo al punto relativo all’aumento del canone delle lampade votive.
Come certamente vi ricordate, qualche tempo fa avevamo dato la notizia della partecipazione del Comune di Ciminna al progetto VotivA+, scoprendo che il comune di Ciminna dal mese di maggio era entrato in possesso, in modo del tutto gratuito di circa 1800 lampadine a LED, capaci di una riduzione dei consumi elettrici di circa il 90%.
Durante il Consiglio Comunale, l’ing. Bitondo su richiesta del Consigliere Mannina, ha chiarito che le lampade non sono state installate a causa di un problema all’impianto e precisamente perché i trasformatori non riuscivano a dare la giusta corrente alle nuove lampade e che per porre rimedio necessitava una spese di circa € 5.000,00 per la sostituzione dei trasformatori.
Spesa che in passato non era stata possibile affrontare, a causa della mancata approvazione del bilancio e che invece oggi a dire dell’ingegnere “può essere raggirata tramite un escamotage, al fine di non restituire le 1800 lampadine al gestore del progetto VotivA+“. Procedura quest’ultima che sempre a dire del responsabile dell’area, lo esporrebbe a rischi non indifferenti.
Poiché noi abbiamo a cuore l’incolumità di ciascun cittadino compresa quella dell’ing. Bitondo, ci permettiamo di dare un suggerimento, che potrebbe evitare questo pericoloso escamotage e fare risparmiare circa € 5.000,00 alle casse comunali.
Di seguito spieghiamo tecnicamente, in base alle informazioni in nostro possesso, come potrebbe essere risolta la problematica sollevata dall’ing. Bitondo con un’operazione a costo zero.
Le nuove lampade a LED fornite in sostituzione di quelle ad incandescenza, necessitano di una corrente minima di funzionamento di 24V, se la tensione è inferiore, le componenti elettroniche presenti nella lampadina ne impediscono l’accensione.
Le lampade attualmente in uso, sono lampade tradizionali ad incandescenza a 24V con un consumo di 3 watt ciascuno, mentre le nuove lampade a LED funzionano come detto in precedenza a 24V ma hanno un consumo di 0,20 watt, quindi il consumo di una lampada tradizionale corrisponde a 15 lampade a led.
Attualmente noi sconosciamo la potenza dei o del trasformatore da 220v/24V in uso, ma basta fare un semplice calcolo per rendersi conto della svista.
Ipotizziamo che in una linea elettrica sono installate 100 lampade tradizionali, che moltiplicate per 3 watt sommano complessivamente circa 300 watt.
Per consentire il normale funzionamento di questo ipotetico impianto è necessario un trasformatore di almeno 350 watt per sopportare il carico delle lampade e compensare anche la caduta di potenza dovuta alla lunghezza del cavo elettrico adoperato.
Se a seguito di ampliamenti si è stati costretti ad aggiungere a questo ipotetico impianto altre 20 o più lampade, il trasformatore utilizzato andrà in sovraccarico di circa il 20%, causando una diminuzione della tensione d’uscita proporzionale al sovraccarico facendo scendere di fatto proporzionalmente la tensione da 24V a 20V o anche meno.
In questo particolare caso, le normali lampade ad incandescenza continueranno sempre ad accendere ma produrranno meno luce, mentre se sostituiamo alcune lampade tradizionali con quelle a LED, queste non si accenderanno perché la tensione a causa del sovraccarico di corrente risulta inferiore ai 24V.
Se invece sostituiamo tutte le 120 lampade tradizionali con altre 120 lampade a LED l’impianto come per magia funzionerà correttamente, infatti a fronte di un carico di 360 watt (lampade tradizionali) le nuove lampade a Led genereranno un carico di 24 Watt che non andrà a sovraccaricare il trasformatore, mantenendo la tensione nominale di funzionamento nei valori previsti dalla scheda tecnica della lampada LED.
Abbiamo voluto spiegare tecnicamente questi passaggi, per fare capire quello che noi pensiamo sia accaduto nella realtà.
Sicuramente a causa della vetustà dell’impianto elettrico, oltre ad un sovraccarico dei trasformatori vi è un notevole calo di tensione dovuto anche alla lunghezza dei cavi, che fa scendere la tensione di funzionamento sotto i 24V, impedendo l’accensione delle nuove lampade a LED, forse i Tecnici del Comune o chi per loro, non hanno considerato che la sostituzione contemporanea di tutte le lampade ad incandescenza avrebbe ridotto di 1/15° il carico del trasformatore facendo aumentare notevolmente il valore della tensione di funzionamento, consentendo l’utilizzo delle nuove lampade senza alcun adeguamento dell’impianto.
Questo escamotage, privo di rischi per tutti i cittadini compreso l’ing. Bitondo, ci potrebbe fare risparmiare 5.000,00 per la sostituzione dei trasformatori e ci avrebbe fatto ridurre il conto energia di circa 2.000,00/2.500,00.
Come sempre noi di LiberaMente Ciminna siamo disponibili al dialogo ed al confronto su quanto da noi dichiarato.
Sono profondamente deluso per il giudizio critico che da più parti è stato espresso nei confronti dei giovani consiglieri di maggioranza. Sicuramente non è in questo modo che possiamo favavorire l’ingresso dei giovani nella politica e sperare in un suo rinnovamento. Ma scusate in campagna elettorale questi giovani consiglieri non sostenevano Vito Catalano? E votare a favore dei provvedimenti proposti da chi hanno sostenuto nella campagna elettorale non è votare con coscienza e coerenza, o partite dal presupposto che i provvedimenti votati erano sbagliati perchè proposti dalla Giunta Catalano? Personalmente mi assumo la responsabilità di dire che è stato il consigliere Urso Miano ad essere incoerente votando contro il proprio gruppo di maggioranza. Suppongo che nelle prossime riunioni siederà nel gruppo del consigliere Mannina. Trovo che sia molto scorretto e un po’ cinico fare bella fiigura votando contro provvedimenti impopolari sapendo però che altri li avrebbero comunque fatti passare addossandosi le inevitabili critiche, come di fatto è avvenuto. Non ho sentito da parte dei consiglieri che hanno votato contro, una dichiarazione di voto dalla quale si potesse evincere uno studio accurato dell’argomento trattato previo consultazione della documentazione cui tutti i consiglieri hanno diritto di accesso. Almeno fino a quando ho dovuto lasciare l’aula consiliare, quasi a mezzanotte.
Grazie a questi giovani consiglieri abbiamo evitato il dissesto finanziario del Comune che sicuramente non avrebbe portato nulla di buono per nessuno.
Il consigliere Mannina che si è scagliato contro la spada di Damocle agitata dall’assessore Sarullo, come dice lo stesso Sarullo farebbe bene a prendersela con il governo Monti che fin da prima del suo insediamento ci ha sottoposti al terrorismo mediatico dell’orlo del baratro e in particolare proprio col PD che non si è mai indignato per la macelleria sociale e soprattutto per non aver proposto l’innalzamento dell’ultima aliquota irpef, quella del 43%, che viene applicata ai redditi oltre i 75.000 euro l’anno. Fino al 2004 tale aliquota era del 45%. Nel 1974, quando fu istituita l’irpef, l’ultima aliquota era del 72%. Attualmente nel Regno Unito l’aliquota massima similare alla nostra è del 50%.
Forse era un poco tardi, e il sonno ha preso il sopravvento nella tua mente. Ma a chi giustifichi, arrenditi, tutto è fallito. Sindaco, vice, ombra, monti, sarullo.
Blasco, anzichè imbrattare inutilmente questo bellissimo blog con battute di dubbio gusto, argomenta le tue affermazioni e/o ribatti seriamente quello che ho scritto e dimostra quanto sei sveglio.
Da novembre la Giunta Lo Meo di BAGHERIA rinuncia alle indennita’ di carica.
La squadra assessoriale svolgera’ i propri incarichi istituzionali a titolo gratuito
La Giunta comunale, con atto deliberativo del 24 ottobre 2012, ha rinunciato all’indennita’ mensile senza alcuna possibilita’ di recupero delle somme non percepite.
Dal 1° novembre 2012 solo il sindaco Vincenzo Lo Meo continuera’ a percepire la propria indennita’ pari ad euro 925,00 mensili per fare fronte alle spese vive quali missioni per compiti istituzionali, spese di rappresentanza e per l’utilizzo dei mezzi propri considerato che non utilizza l’auto blu a cui ha rinunciato da circa otto mesi.
anche altre Giunte in Sicilia operano a costo zero, Bagheria speriamo che sia di buon esempio.