TARSU: e non finisce qui.

di ciminnAttiva

E-NON-FINISCE-QUIRieccolo! Di tanto in tanto rispunta l’incubo dei contribuenti dei comuni aderenti all’ato 4 Palermo, con numeri sempre impressionanti. Dopo la prima mazzata, pare che in prospettiva ci sia l’arrivo di una seconda “timpulata”.
Il commissario liquidatore ha approvato il bilancio del 2010, ed ecco di nuovo che si riapre la voragine senza fondo scavata dai bravi sindaci che hanno gestito Coinres.
Dico sindaci non a caso, perchè gli organi gestionali fondamentali del Coinres sono due:
1. L’assemblea dei sindaci;
2. Il cda che è eletto dall’assemblea dei sindaci.
Le notizie che apprendiamo non sono buone (per nostra sfortuna) continuano a spuntare buchi e debiti e il commissario non può fare altro che  chiedere soldi agli ignari e direi anche molto passivi cittadini, dei comuni aderenti al consorzio per ripianare i debiti.
D’altra parte i debiti li hanno fatti i sindaci dei comuni quindi sono i comuni che devono pagare.
Debiti in gran parte contratti per  assunzioni di personale in esubero (dicono le sentenze della magistratura contabile), naturalmente tutte fatte alla luce del sole.

Infatti è solo per pura casualità che hanno trovato beneficio in queste assunzioni, parenti e amici degli amministratori che in qualche modo si sono trovati a gestire il consorzio.
Molti di questi parenti e amici, sono stati addirittura  assunti a loro insaputa, cosa che ormai capita spesso nella nostra seconda repubblica. La prima repubblica è stata definita repubblica delle banane, la seconda può tranquillamente passare alla storia come quella dei cachi.
Queste signore e signori, una volta assunti, ripeto a loro insaputa, e soprattutto all’insaputa degli amministratori (di maggioranza e di opposizione), con il benestare dei grandi (si fa per dire) sindacati siciliani, la benedizione dei partiti,  lo strabismo giuridico della magistratura e il silenzio benevolo dei cittadini, cosa avrebbero dovuto fare? Niente stanno lì, alcuni lavorano (a questi va il mio ringraziamento) e altri  poltriscono e prendono lo stesso lo stipendio.
Anche i fornitori di beni e servizi del consorzio (che sono tanti) incassano la loro fetta di soldi pubblici, insomma una macchina mangiasoldi che nessuno riesce a fermare.
Adesso l’ATO 4 Palermo è in liquidazione volontaria.
L’assemblea dei soci del consorzio, ha deliberato che non è più in grado di gestire il carrozzone che essa stessa ha contribuito a mettere su, e ha gettato la spugna.
Giustamente dico io, non è che possono fare tutto loro.
I sindaci e qualche tecnico, sono stati molto bravi nella  fase iniziale, quella  dove c’era da apparecchiare e mangiare, ora che c’è da lavare i piatti si sono tirati indietro.
Non tutti però hanno perso del tutto il loro ruolo in questa  allegra faccenda sicula. Che rischia di finire a tarallucci e vino per tanti colpevoli e con qualche condanna per i soliti capri espiatori, che come al solito sono già stati individuati.
Gli amministratori, che per conto del comune di Ciminna hanno gestito la fase iniziale della vicenda, adesso per fortuna nostra sono ancora saldamente alla guida del nostro Comune e giustamente (loro) sanno perfettamente che bisogna pagare e sanno pure dove prendere i soldi.
Ci sarebbe il problemino che gli aumenti delle tariffe le ha fatte e le dovrà fare il consiglio, direbbe qualcuno, a questi risponderò con uno schemino in conclusione di questo post.
Quindi non c’è problema, i sindaci tutti, hanno passato la patata bollente nelle mani della Regione Sicilia, la quale ha nominato un commissario liquidatore, che ha il compito. appunto,di liquidare il consorzio più in fretta possibile, perché ormai la storia puzza parecchio e non solo d’immondizia, dove avere ripianato i debiti.
Il commissario opera in modo asettico, apolitico e soprattutto bada solo ai numeri.
Il commissario cosa sta facendo verifica i debiti che i vari comuni hanno verso il consorzio autoliquidatosi, e manda  loro la bolletta.
I bravi sindaci, ricevuta la bolletta, provvedono ad aumentare la TARSU, i cittadini pagano zitti zitti e tutto gira. A me girano anche altre cose, ma a Ciminna e più in generale in Sicilia cosa vuoi fare?
Il 23/11/2012 il commissario del consorzio, Dott.ssa Silvia Coscienza, ha approvato il bilancio del 2010 e cosa si scopre? Anzi cosa scopre il collegio sindacale? (nel quale siede anche un nostro compaesano)
Che la voragine dei debiti del consorzio è ancora lontana dall’essere colmata.
Pare infatti che al 2010, il consorzio abbia un passivo di circa 40.000.000 di euro, dicasi quarantamilioni.
“Sti cazzi” direbbero a Roma, e adesso chi paga? Ma naturalmente sempre noi cari ciminnesi  vicini e lontani (ovviamente per la nostra quota parte nel consorzio che è del 2,36).
Pare anche che ci siano 16.000.000 di euro di debiti non contabilizzati. Questo si ricava dalla lettura di pagina 30 della nota integrativa al bilancio, firmata dal commissario.
Cosa significa debiti non contabilizzati non lo capisco, forse qualcuno più competente di me, con un po di pazienza potrebbe leggere la nota e delucidarci meglio, e magari leggere sul sito dell’ato 4, anche il bilancio 2010 e farci capire qualcosa in più.
Chi ci può tutelare dalla prossima timpulata  di aumento della TARSU che diventerà TARES?
Certamente il sindaco e la giunta, e se non lo faranno loro allora sarà  il consiglio comunale a farlo. Naturalmente sto scherzando i nostri amministratori a quanto pare hanno altro di cui occuparsi.
Il sindaco, gli assessori normali, l’assesso/consigliere, e l’assesso/consigliere/vicesindaco, sono troppo impegnati a convincere i ciminnesi che loro le tasse le devono aumentare per colpa di Monti e dei comunisti.
Cosa parzialmente vera per quel che riguarda Monti, per le responsabilità dei  comunisti rimando ai libri di storia o meglio alle fissazioni del Berlusca e dei suoi seguaci.
Domande al consiglio, che in questo primo periodo di lavoro si sta distinguendo per vivacità, competenza e capacità di proposta (basta andare ad assistere ad una seduta per verificare):
  1. Dove sono andati a finire i circa 130.000 euro incassati per l’aumento retroattivo dell’IMU e per l’istituzione sempre retroattiva dell’IRPEF comunale?
  2. Dov’è sono andati a finire i circa 56.000 euro  di maggiori entrate per la differenziata?
  3. Non si potevano usare questi soldi per diminuire le tasse?
  4. La grande abbuffata di debiti fuori bilancio approvati l’altra sera era tutta regolare?
Non ci sono motivi che ci possano indurre a  dubitare che il voto del consiglio è sempre libero e informato, basta pensare che in maggioranza quelli che fin’ora non hanno mai trovato niente da ridire sulla linea politica e amministrativa del sindaco sono:
  • Due consiglieri che sono anche assessori;
  • Uno è presidente del consiglio;
  • Uno e impiegato nella ditta di proprietà del sindaco;
  • Una è sposata con un impiegato nella ditta di proprietà del sindaco;
  • Uno è da 11 anni in consiglio sempre con il sindaco e non ha mai aperto bocca;
  • Due (pare) aspettano il loro turno per essere nominate assessore;
  • Uno è spirito libero  dedito all’arte, il quale  non si separerebbe mai dalla fonte che ispira la sua arte;
E siamo a nove consiglieri cioè ben oltre la maggioranza.
Ovviamente da parte mia non c’è nessuna critica personale verso i consiglieri menzionati, cerco solo di capire se è possibile che  il loro voto in consiglio possa essere un pochino, ma dico appena un pelino condizionato.
Parafrasando il sommo poeta mi viene da dire:
“Oh serva Ciminna di dolore ostello non donna di provincie ma bordello”

One Reply to “TARSU: e non finisce qui.”

  1. debiti n capu debiti, debiti supra debiti,debiti n capu debiti supra debiti , cosi rullava il tamburo ri Turi Pupidu tanti anni fa . Non vi procupati ca ci sunu i babi ca pagano

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