Non è la festa ad essere della donna, ma è la donna ad essere una festa!
La nostra non vuole essere una provocazione contro la “donna moderna”, sono dei testi che richiamano un ideale antico eppur sempre nuovo di donna che è bella e piace perché è tale, perché è semplicemente donna, senza strani invischiamenti che svigoriscono e appannano le differenze tra uomo e donna, sostanziali perché è dalla diversità che nasce l’interezza.
Donna vera, donna in carriera.
E fanno a gara i bevitori,
fanno a gara coi liquori,
gli occhiali appannati affaticati
per far parte della folla,
spintoni e gomitate
per le fate truccate da streghe,
ventimila leghe sotto i mari
di birra,
tante donne tutte in carriera.
E nella sera
la donna, quella vera,
non la vedo.
S’è persa nei cortei
per la libertà d’essere libera
senza Dei
e senza fede al dito,
non distinguo tra lei e un travestito
dall’aspetto imponente,
questa donna che non mente,
questa donna con la mente
tanto aperta e intelligente,
questa luna mestruale,
questo magistrale
possesso di opinioni,
questa donna opinionista e pronta a tutto.
E io mi sento mancare:
il paradiso del cane e
non si sa che fare dell’immondizia,
belle e sane e piene di furbizia,
la liposuzione,
un milione di pensieri
tutti seri
tutti veri
tutti forieri
d’imbecillità!
di Domenico Passantino
E’ un onore per me trovarmi citato in mezzo a due Maestri, non foss’altro per il fatto che mi posso permettere l’affermazione: “Ipsi dixerunt” e stornare su di loro che hanno”spalle più larghe”in tutti i sensi, possibili critiche che potrebbero suscitare le mie parole alle orecchie delle amabili e argute “feminae”!