Vergognatevi… Provate a giocare voi in queste condizioni.
di Agorà Ciminna
Sapevamo che quanto prima sarebbe successo, erano le continue segnalazioni dei ragazzi a farci avere la sensazione che qualcosa stesse per cambiare. I giovani di Ciminna, anche se per cose che agli occhi dei grandi sembrano banali, riescono ad indignarsi e a far sentire la loro voce.
Fare sport è un diritto per i cittadini di ogni fascia d’età, eppure a Ciminna questo diritto non viene riconosciuto. Da queste parti si cresce “assicutannu u palluni” (andando dietro la palla) in piazza, nell’atrio di una scuola o magari semplicemente lungo una via meno transitata. Correre dietro una palla per i giovani di Ciminna equivale a fare sport. Bisogna cambiare paese e fare diversi chilometri per praticare altri sport , iscriversi ad una palestra o per praticare nuoto. Va segnalato ad onor del vero che per i ragazzini più piccoli qualcosa negli ultimi anni sia migliorata grazie a dei corsi scolastici che danno la possibilità di fare nuoto ed altri sport.
Le uniche associazioni sportive del comune sono l’A.C.D. Ciminna Calcio e l’A.S.D. Gruppo Ciclo-Podistico Ciminna. Per correre a piedi o in bicicletta, non necessitano strutture ma solo delle strade percorribili senza troppe buche, ma questo è un altro problema che abbiamo segnalato in altre circostanze.
Oggi ci occupiamo di calcio o per meglio dire di calcetto, uno sport per cui è necessaria una struttura. Conosciamo tutti i limiti del campo sportivo, siamo tutti a conoscenza dei disagi vissuti dall’A.C.D. Ciminna nel disputare il campionato di Promozione giocando le partite di casa fuori da Ciminna. Per quanto riguarda il calcetto invece cosa succede?
Il calcetto, oltre ad essere un luogo dove praticare sport, è un luogo di ritrovo. Il luogo della partitella con i vecchi amici, il luogo dove i più piccoli passano il pomeriggio, eppure quell’area che noi chiamiamo con molta facilità calcetto non si merita di essere denominata tale. In realtà un vero e proprio calcetto non è mai esistito. Stiamo parlando di una struttura che in un certo senso contentava gli animi, anche se in pessime condizione permetteva comunque ai ragazzi di giocare senza stancarsi delle continue interruzioni causate dalla fuori uscita della sfera da gioco dal campetto per finire nel famosissimo “tirrenu ru zu peppi”.
Chi di voi no si è trovato almeno una volta nella vita a dover andare a recuperare la palla in quella zona?
Qualche anno fa, durante l’amministrazione Leone, ci avevano illuso con un tappeto verde che non è bastato per far si che quell’aria diventasse un campo da calcetto vero e proprio, anzi si era riusciti quasi ad ottenere una piscina comunale date le condizioni in cui versava dopo un pomeriggio di pioggia.
Noi di Agorà Ciminna avevamo scritto e denunciato la situazione del calcetto fin dai primi mesi della nostra nascita. Anche la sede locale dell’U.D.C. si era spesa per sensibilizzare l’amministrazione a riguardo attivandosi anche con una raccolta fondi, ma tutto ciò non è servito a nulla. Dopo mesi e anni di segnalazioni, ci ritroviamo senza neanche un area di cui poterci accontentare. Lo stato delle porte da gioco è peggiorato di giorno in giorno, e non solo per colpa dei vandali, rendendo il campo da calcetto pericolosissimo, un luogo dove stare attenti a non farsi male con gli oggetti cadenti e arrugginiti.
E’ questo il quadro della situazione che ha spinto molti giovani alla protesta. La sera del 1 maggio 2013, infatti, sono state situate davanti l’ingresso del Municipio di Ciminna quelle che dovrebbero essere le porte del campo da calcio e che dovrebbero essere ben saldate nel terreno per non causare pericoli ad ogni urto.
“Fate giocare i vostri figli in queste condizioni. – dicono i giovani – Provate voi a giocare. E’ una vergogna che non riusciamo ad avere un area nella quale praticare l’unico sport possibile a Ciminna”. Molti si chiedono come è possibile che nel 2013 Ciminna sia rimasto uno degli ultimi paesi della nostra zona a non avere un calcetto. “Datevi da fare – è l’invito scritto nel cartellone – Abbiamo visto nascere campi di calcetto a Baucina a Ventimiglia, in tutti i comuni vicini tranne il nostro. Cosa hanno fatto gli amministratori in questi anni per noi, oltre a cambiarsi le poltrone e ad essere sempre gli stessi?”.
Una risposta a questa situazione va data, e di certo non basta procedere con una determina che vieti l’accesso al campetto come è avvenuto nei mesi scorsi. Se i ragazzi si indignano, è perché vogliono trovarsi a pari livello dei coetanei dei paesi vicini, e di ogni regione d’Italia dove oltre al campo da calcetto sono presenti altre strutture. Non basterà neanche saldare le porte, perché non basta accontentarsi di poco. Non bastano scelte che hanno l’unico obiettivo di zittire le giovani coscienze.
“Chiediamo troppo? – ci dice un altro ragazzo – No… desideriamo semplicemente la normalità. Se non si è capaci di rispondere alle esigenze dei cittadini non si è degni rappresentati e quindi non ha senso far parte delle istituzioni locali”.
Ragazzi che vergogna ,sono anni che dico che Ciminna aveva fatto salti mortali e passi avanti ma adesso è una decina di anni che ne a fatti mille in dietro. Boooo ma veni a furnicia a veniri docu ,e un incubo per i nostri figli, cu ci capisci va a tuminu
Quando mi hanno raccontato che alcuni giovani a Ciminna avevano organizzato questa democratica, pacifica e provocatoria dimostrazione di dissenso per attirare l’attenzione su questa questione, non volevo crederci.
Poi ho visto le foto e dico che è stato UN CAPOLAVORO.
Ieri sera sono stato per qualche minuto all’inizio della salita San Francesco per assistere alla commedia, e ho visto che ci sono una marea di sanpietrini staccati, dove la gente che non sapeva inciampava. Per un attimo mi è venuta l’idea di raccoglierli in una carriola e trasportarli davanti la casa comunale, per emulare questi artisti del dissenzo civico ciminnese, perchè forse solo questo tipo di dimostrazioni riescono ad attrarre l’attenzione dei nostri amministratori.
Ultima cosa che mi è stata segnalata da tanti ciminnesi e della quale anch’io sono testimone: come sapete l’erogazione dell’acqua dovrebbe seguire un orario preciso invece avviene che ogni tanto questi orari non vengono rispettati causando travasi di bile per l’inutile e inaspettata attesa alla gente.
Ad esempio nella mia zona, l’acqua viene erogata dalle 10,15 per circa 30 minunti. Capita sovente, come in questa settimana, che la aprono con un’ora di ritardo rispetto all’orario previsto non pubblicizzando la cosa in maniera adeguata.
Anche questa è civiltà, o meglio mancanza di civiltà, anche questo è segno di un’amministrazione che se ne stracatafotte dei cittadini amministrati.
Una amministrazione che si muove, e non solo questa, all’insegna dell’ approssimazione più assoluta.
E pensare che proprio questa amministrazione ci ha aumentato tutte le imposte a livelli mai visti prima.
oggi a dribbling hanno fatto un servizio su un campo da calcio nel campo profughi palestinese in Libano.
E lì le porte le avevano!!!
Magari servirà a poco, ma sono sicuro che mai come questa volta il messaggio è arrivato a chi di dovere e sicuramente non potrà essere ignorato!! Una delle cose che più mi rattrista del Sud ( e di Ciminna in particolar modo) e la scarsissima cultura dello sport. Tra le vergognose decadenze dello sport ciminnese sopra citato manca anche quella della palestra del liceo mai completata (altro motivo di vergogna per il nosto territorio). Invito i ragazzi a continuare a lottare per questa giusta causa, con la speranza che quando tornò a Ciminna potrò godermi anch’io una bella partitella fra amici!
Chi di dovere caro Filippo come si dice in un nostro detto “fa u babbu, pu ‘nghiri surdatu”, c’è chi ha pure il coraggio di parlare di vandalismo, è stata una protesta fatta da diversi giovani che in quel calcetto trovano la loro libertà, uno dei pochi modi per evadere dalla monotonia della vita. Ricordo a qualcuno che la protesta non è vandalismo, mi sarei aspettato una reazione immediata, che chi di dovere il giorno dopo avrebbe fatto fissare degnamente le porte, mi sarei aspettato un comunicato che rassicurava i giovani ad un intervento veloce, ma l’unica cosa veloce è stata l’accortezza di portare via le porte e i cartelloni da davanti la sede comunale, soffocando la protesta. Tra poco sarà costituita la consulta giovanile, ma con un’Amministrazione così sorda alle problematiche giovanili, forse ma mi auguro che non lo sia sarà solo “oppio per il popolo”