E’ passato solo un anno…
di Andrea Scimeca
Sfidando la più nobile fonte di elisir di eterna giovinezza Ciminna riesce a far trascorrere il tempo senza subirne le lusinghe, non solo da queste parti si riesce a bloccare il tempo ma nell’ultimo anno siamo riusciti attraverso uno sforzo maggiore a ritornare indietro nel tempo. Sfruttando i giorni di festa per scambiare due chiacchiere con amici e conoscenti ho infatti appreso che i ciminnesi in larga parte sostengono di essere tornati indietro nel tempo alla faccia del progresso e di tutti quello che hanno sempre pensato al presente come un qualcosa che ci proiettasse in una condizione futura migliore.
E’ appena trascorso un anno da quando i ciminnesi affidavano a Vito Catalano la guida dell’amministrazione comunale. Ricordo che il risultato elettorale fu un plebiscito di voti accatastati sia sulla figura del candidato sindaco che sulla lista Lavoro e Libertà a lui collegata. A sentir parlare la gente si ha l’impressione che questa sia una storia vecchia ma un anno cari amici è davvero poco.
In quei giorni in cui Catalano vinse le elezioni, i ciminnesi si accorsero subito del cambiamento di rotta, anche se il povero Leone fu inglobato nel progetto. Il Sindaco preso dal nuovo impegno non dormiva più la notte per pensare a quello che potesse fare per i suoi ciminnesi. Fu frutto di quelle notti insonni la reintroduzione della rotatoria in via A. De Gasperi utilizzando del personale extra-comunale per l’istallazione dei nuovi segnali stradali e la determina che modificò l’orientamento della riga di posteggio che dieci anni prima i commercianti gli avevano negato. Ad onore del vero non si trattò di una cattiva pensata, effettivamente il corso è molto più accogliente in questo modo (quando non ci sono le macchine in tripla fila) ma la cosa fu vissuta come un atto di sfida, come a voler rimarcare la presenza di chi non muore e con prepotenza si rivede. Ci meravigliammo tutti che non ricomparvero pure i fari su Monterotondo! Ma si sa… quella era un idea del compare e in questa esperienza il compare scopare ritirandosi a vita privata con un occhio di riguardo verso i vecchi amici baroni.
Dopo la frenesia e le nottate dei primi giorni Ciminna ha dovuto aspettare più di sessanta giorni per avere una giunta con le deleghe. La fumata bianca sorprese tutti, il Leone non fu vice-sindaco. Non si tenne conto dell’esperienza e della presenza ventennale in seno alle varie amministrazioni. Il Sindaco nominò come suo vice colui che prese più voti di tutti facendo prevalere all’esperienza la forza (lunghi notti e soprattutto molto travagliate). Il parto non turbo la quiete del gruppo Lavoro e Libertà, tant’è che il Leone pur di rimanere ancora dentro il palazzo non si ribellò a tale scelta con l’unico obiettivo di arrivare ad un suo personale record di presenze. Grande novità nella nomina degli assessori, per la prima volta nella storia di Ciminna e dell’Italia, alla nomina della giunta seguì la nomina di un assessore “ombra” senza portafoglio con a se tutte le deleghe. Il cittadino ombra infatti è un privilegiato, essendo l’unico residente nel nostro comune a cui è permesso l’accesso agli atti senza avere ruoli o cariche particolari. Per osservarlo all’opera basta recarsi un giorno a caso dentro il Comune di Ciminna per vederlo aggirarsi nella stanze dei bottoni.
Fino ad ottobre, ordinaria amministrazione quando un bel giorno il consiglio comunale approva l’aumento della Tarsu e del Canone Idrico con un grande novità l’introduzione dell’addizionale Irpef con decorrenza dal 1 Gennaio 2012. Eppure l’ex sindaco Leone dai balconi della lista Lavoro e Libertà si era vantato per aver mantenuto le tariffe basse nel nostro comune e per la presenza di fondi che garantivano i servizi senza dover aumentare le tasse. Ma si sa per raggiungere i propri obiettivi bisogna mirare dritto, essere caparbi, e dopo la vicenda della vice-sindacatura neanche l’introduzione delle nuove tasse devio Leone dal raggiungere il record personale. So che in questo momento vi state chiedendo se anche Sarullo e Savoca, protagonisti di un comizio contro l’aumento della Tarsu, fanno parte del gruppo che ha introdotto le tasse ma è chiaro che i tizi sono gli attuali assessore al bilancio e il Presidente del Consiglio di Ciminna.
Lo sport è risaputo aiuta a crescere, ma per il nostro sig. Catalano la cosa poco importa. Per lui guardare una partita di calcio equivale a vedere dei tizi che “assicutanu un palluni” uno sport di poco senso. Eppure è l’unico sport praticabile nel nostro comune. Un antipatia che risale al 2001 quando ebbe la geniale idea di restringere il campo sportivo. Non contento di quella scelta, e non soddisfatto per non aver fatto nulla affinché il campo avesse le dimensioni regolamentari per poter giocare in Promozione, ha vietato attraverso una delibera l’accesso alle tribune. Un ennesima mortificazione per la società che pur di non giocare le partite sempre fuori casa si è voluta scrivere in prima categoria. L’unica disputabile con queste dimensioni. Quindi dopo una anno fuori casa, adesso ci ritroviamo in casa ma come le pecore al pascolo a seguire il Ciminna nel terreno accanto le tribune o nelle rimanenti gradinate. Eppure nel quinquennio del 2001 lo stesso sindaco non si premurò a chiudere le stesse tribune che versavano nello stesso identico stato.
Leggendo quanto scritto fino ad adesso la situazione può sembrare essere frutto dell’attuale crisi economica mondiale che si sta facendo sentire anche a Ciminna. Ma non è così, i soldi che a dir degli amministratori mancano, spuntano per gli amici e i parenti quando se ne presenta l’occasione. Non so quanto sia in totale l’incasso dell’Irpef ma di sicuro parte di quella cifra sarà interessata per un contributo dato ad un associazione che dovrà catalogare i reperti archeologici del Monte Pizzo. Non voglio entrare nel merito dell’importanza di questo progetto ma di sicuro l’incarico poteva essere dato seguendo criteri migliori.
Ho seguito con particolare interesse i dibattiti del consiglio comunale, e mi dispiace che non posso più seguire da casa la diretta audio dei lavori. Capisco che dovrò aspettare del tempo per la diretta video fatta dal comune, ma conoscendo i tipi non penso che a breve il servizio verrà effettuato perché a mio parere il nuovo regolamento di ripresa audio e video è una foglia di fico per la gente e le dirette del consiglio con questo sindaco non si faranno mai. Ritornando al consiglio mi stupisce la dimestichezza con la quale in sindaco affronta i discorsi, e il rispetto che ha per le scelte che vengono prese all’interno dello stesso. Ricordo ancora quell’assemblea cittadina convocata dal consiglio comunale e mai effettuata per volere del sig. Catalano. Adesso il Presidente del Consiglio quando farà lui una determina di giunta?
Sono diversi i discorsi da portare alla vostra attenzione ma essendo questo un articolo che riassume l’intero anno non posso trattare nel dettaglio tutti i punti che meriterebbero di essere argomentati.
Infine voglio spendere due righe sulla strana situazione del consiglio comunale in cui vi è un capogruppo di maggioranza dimesso, alle corde con il gruppo Lavoro e Libertà di cui continua a farne parte e un capogruppo di minoranza dimesso che però si è ritirato in un gruppo autonomo mirando alla maggioranza. Adesso la minoranza consiliare che in partenza era formata da cinque consiglieri si è ridotta ad un gruppo ristretto di tre persone in balia di grandi saggi.
Nelle ultime ore ho appreso anche di una delibera che riconosce una somma per niente esigua di avanzo di amministrazione. Permettetemi a questo punto di non capirci più niente, provate voi a capire il caos economico e a spiegarmi questi fatti che ci lasciano confusi.
Ma anche se Ciminna sembra andare indietro, qualcosa sta cambiando. Si respira nell’aria, e tutti ne abbiamo avuto la consapevolezza quando il 1 maggio 2013 un gruppo di giovanissimi in segno di protesta ha collocato i resti delle porte da calcetto davanti al Comune invitando gli amministratori a provare a giocare loro in quelle condizioni.
Abbiamo appena finito di festeggiare il SS. Crocifisso “Padre di grazie” e per come è successo nel 2012 sindaco e giunta hanno sfilato per le vie del paese. Adesso attendiamo la festa del SS. Sacramento e quella patronale per vederli ancora una volta orgogliosi a vantarsi del proprio ruolo.
Il classico fumo negli occhi ancora una volta spadroneggerà negli occhi di tutti e negli anni futuri ci ritroveremo sempre con un “sinnacu d’arreri a vara”. Però cari ciminnesi ha poco senso lamentarsi al bar dei passi indietro perché la vero lamentela è quella che si fa nel segreto dell’urna elettorale dove si dovrebbe votare secondo scienza e coscienza.
Andrea tra gli aumenti delle tasse, hai dimenticato l’aumento dell’IMU sulle seconde case.