Depositata la modifica al regolamento di consiglio comunale: il consigliere non potrà parlare per più di 5 minuti
Ne avevo parlato nel comizio del 16 giugno, che la presidenza del consiglio stava lavorando ad una modifica del regolamento del consiglio comunale, per limitare nella sua sostanza, che un consigliere comunale non possa parlare per più di 5 minuti per ogni punto trattato in consiglio comunale. Certo che per il presidente del consiglio, sarà stato un duro lavoro, mettere insieme questi 40 articoli che vanno a sostituire i 49 articoli del vecchio (in vigore fino all’approvazione del nuovo), regolamento di consiglio comunale. Leggendo la proposta di modifica, non posso fare altro che rassegnarmi nel dovere constatare un luogo comune che oramai contraddistingue il Sindaco ed il presidente del consiglio, la precarietà amministrativa. Una persona che immeritatamente, oggi lo posso dire, ha preso i voti di tutti i consiglieri comunali nella designazione della sua carica, speranzosi allora, che lui potesse rappresentare l’intero consiglio comunale cosi per come menzionato al comma 1 dell’art. 17 del neo regolamento di consiglio comunale, poteva, anzi doveva sentire sulle spalle, la responsabilità di chi a tutti i costi doveva garantire il diritto alla parola e alla trasparenza amministrativa, cosi per come l’aveva immaginato un componente stesso della maggioranza consiliare, quando parlò di un municipio fatto di vetro.
Se date uno sguardo alla proposta di deliberazione relativa al regolamento sul funzionamento del consiglio comunale, non vi passerà inosservata la citazione, nella parte narrativa, della deliberazione di G.M n°53 del 04/07/2013 riguardante l’approvazione del piano degli obbiettivi 2013. Tra gli obbiettivi primari cui la giunta ha preteso tempi celeri della sua approvazione, non oltre il 31 agosto 2013, c’è il nuovo regolamento di consiglio comunale, che prevede come detto sopra la “censura del consigliere comunale”.
Un esecutivo, che ovviamente, dopo la vicenda Adecco, ha la necessità di accelerare l’approvare di un regolamento che non possa permettere una disquisizione approfondita dei fatti, che chiarirebbero meglio ai cittadini, come sono state condotte le scelte in merito. Ricordo a voi lettori, che in merito all’impeachment Adecco, il sottoscritto ha presentato 3 interrogazioni.
Pensate un po’, un esecutivo che si occupa di questioni, prettamente di competenza del presidente del consiglio e dei Consiglieri Comunali, attraverso un piano degli obbiettivi da assegnare ai capi settore, senza che il presidente stesso si indigni e si metta di traverso.
Ma come se non bastasse, e scomparso da questo neo regolamento di consiglio comunale, la diretta web audio/video, “voluta, si fa per dire” da “tutto” il consiglio comunale e dal “nostro” presidente del consiglio. E ancora, se leggete l’art.1 comma 3 si legge che l’attività del consiglio e le funzioni dei consiglieri è ispirato ai principi di correttezza, trasparenza, informazione,partecipazione, legalità, funzionalità, efficienza ed efficacia dell’azione amministrativa; se poi leggete il resto degli articoli l’obbiettivo che si propone il Sindaco e il presidente del consiglio va verso la direzione opposta. Poi all’art.6 comma 2 si fa riferimento ad eventuali inviti a rappresentanti dello Stato, della Regione, della Provincia, non sapendo che le provincie non ci sono più. Se andate all’art.9 comma 3, scoprirete che i consiglieri comunali hanno diritto di presentare al Sindaco: interrogazioni, interpellanze o mozioni, ma su argomenti che riguardano direttamente le funzioni di indirizzo e di controllo politico-amministrativo del consiglio comunale, quindi su ordinanze, delibere di G.M., determinazioni ecc. tabula rasa.
Poi rimanendo sempre all’art.9 comma 4 il capolavoro in assoluto; si scrive testualmente: i consiglieri comunali hanno diritto di ottenere dagli uffici del comune tutte le informazioni utili all’espletamento del mandato elettivo. Inoltre hanno diritto di prendere visione dei provvedimenti adottati dall’ente e degli atti preparatori in essi richiamati, da ottenere, previa richiesta al Sindaco. Non voglio insegnare niente a nessuno, ma vorrei solo suggerire, che l’accesso agli atti e quindi il loro rilascio, essendo una pratica gestionale è di competenza del segretario comunale e non dell’organo politico-amministrativo il quale, nella questione in merito, il Sindaco non può rivestire il ruolo del soggetto residuale della volontà di rilasciare atti, in quanto possono avere la finalità di controllarne il proprio operato.
Se andiamo all’art.11 comma 1 si legge in merito all’interrogazione al Sindaco: all’interrogante sono assegnati cinque minutiper l’illustrazione e non più di tre minuti per dichiarare se sia o meno soddisfatto, però no si da una limitazione temporale a quanto possa parlare il Sindaco o il presidente del consiglio.
Quindi per fare un esempio, nella questione Adecco, in 5 minuti, io dovrei ricostruire il contenuto della delibera G.M n°44, dell’ordinanza del Sindaco n°31, dell’ordinanza del Sindaco n°35, dell’ordinanza del Sindaco 41, della determinazione n°2 dell’UTC, della mia richiesta di revoca in autotutela della determinazione n°2 dell’UTC; e poi siccome la risposta del Sindaco sarà “io un sacciu nenti a curpa è di l’uffico tecnicu”, in 3 minuti gli devo fare capire che i Ciminnesi non si sentono soddisfatti da questa presa in giro.
Ma se, questo esercizio fisico, che il Sig. Sindaco e il presidente del consiglio mi vogliono far fare, lo facessero fare al magistrato della corte dei conti o all’ufficio ispettivo della Regione Sicilia, non sarebbe più gratificante per loro? Visto che sono motivati da queste eccitazioni falliche, perché non provare una sensazione più forte, facendolo vedere a chi è abituato a ridimensionare questa ostentazione smisurata d’onnipotenza?
E andiamo alle mozioni sempre art.11; un consigliere comunale, non può più presentare una sua mozione, almeno che non sia supportata da altri due consigliere che la condividono. Diversamente il testo unico degli EE.LL dice all’art.43 che i consiglieri possono presentare la mozione.
In ultima istanza posso dire, leggendo questo “regolamento”, che il Sindaco e il presidente del consiglio hanno una pessima concezione di consiglieri comunali, forse considerandoli un ammasso di maleducati, di chiacchieroni, di ingiurianti, di presuntuosi, di sciarreri in generale; con questa magna carta, cosi provocatoriamente mi viene di chiamarla, loro ci vorrebbero rieducare al servilismo medievale, o al servilismo feudale che la storia ha immortalato nel gattopardo di Luchino Visconti; a noi consiglieri comunali, prima, e a tutti i cittadini, dopo, la facoltà di adoperarsi per una legittima difesa.
Invito il consigliere Mannina a farci pervenire la proposta del nuovo Regolamento Comunale, per poterlo sottoporre al parere del nostro Legale, in modo tale da potere intraprendere le opportune iniziative su eventuali abusi previsti nel nuovo regolamento.
Saluti Filippo Ciringione
Presidente LiberaMente Ciminna
Filippo non è sicuramente un problema avere la bozza del regolamento, il problema sara quello di fare comprendere ai consiglieri comunali che votare questa proposta di regolamento di consiglio comunale, significa mettere il bavaglio ai cittadini. Mi auguro che quei consiglieri, che fortemente si sono proposti come i promotori del cambiamento, comprendano che c’è in atto il tentativo maldestro di ammazzare la democrazia nella nostra comunità.
Non possiamo permettere al Sindaco e al Presidente del Consiglio di chiudere la bocca a chi è stato eletto dal popolo per rappresentare le loro istanze. Avallare una proposta del genere significa mettere il sasso in bocca ad una comunità che di tutto ha bisogno tranne che di questo, antico e mortificante retaggio culturale. Già questi due personaggi si sono resi responsabili di aver fatto ingoiare ai Ciminnesi, tramite i consiglieri comunali di maggioranza, il boccone amaro delle tasse; ora ritornano alla carica per limitare il diritto di parola al consigliere comunale. Credo che questo atteggiamento dispregiativo della libertà del cittadino debba essere condannata ma soprattutto emarginata. Per questo motivo chiedo ai consiglieri comunali tutti, di prendere le distanze da questa ignobile proposta, suggerita dal Sindaco e condivisa dal Presidente del Consiglio.
Condivido la tua opinione, ma visto l’atteggiamento avuto dai consiglieri in passato, non mi aspetto nessuna reazione, per servire il capo saranno in grado di votare una proposta autolesionista. D’altronde per molti di loro questa variazione del regolamento non cambia nulla, infatti molti consiglieri non hanno mai preso la parola e per loro parlare 5 minuti sarà un limite che non raggiungeranno neanche in tutti e 5 anni. Per questo bisogna preparsi al peggio. Aspetto la tua email per girarla al nostro legale per un parere. Saluti
Filippo ha ragione su tutta la linea, aggiungo che qualsiasi consigliere che voterà queste modifiche dovrebbe poi avere la dignità di togliersi dalle scatole e dimettersi. Aggiungo, che queste modifiche miranti a mettere a tacere quei pochissimi consiglieri che esprimono le loro idee e le loro proposte in consiglio, sarànno inutili perchè ci sono metodi molto efficaci per coinvolgere la gente e per far sapere loro cosa succede nel palazzo della trasparenza dell’acqua di fogna, come abbiamo dimostrato durante l’ultimo anno.
Comunque Totò, non pensare che questa volontà portata avanti dal Sindaco e dal suo Presidente del Consiglio, non sia condivisa trasversalmente in consiglio comunale, da pezzi di minoranza e da pezzi di maggioranza.
Questa mattina ho presentato una richiesta di annullamento della proposta di deliberazione sul funzionamento del Consiglio Comunale di cui allego copia:
Consigliere Comunale
Salvatore Mannina
Al Responsabile del settore
Affari Generali
Al Segretario Comunale
Al Presidente del Consiglio
Ai Consiglieri Comunali
SEDE
Oggetto: richiesta di annullamento della proposta di deliberazione del regolamento sul funzionamento del Consiglio Comunale, per vizio di competenza.
Il sottoscritto Salvatore Mannina, nella qualità di Consigliere Comunale, avendo preso visione della bozza di regolamento sul funzionamento del consiglio comunale evidenzia quanto segue:
Innanzitutto si legge nella proposta, che con la delibera di G.M n°53 del 04/07/2013 si è approvato il piano degli obbiettivi 2013 e che tra questi obbiettivi è stato assegnato al responsabile del settore Affari Generali la redazione dello schema di regolamento sul funzionamento del Consiglio Comunale.
A riguardo non mi risulta che siano di competenza della G.M. assegnare obbiettivi al responsabile di settore che riguardano l’adozione o la modifica in materia di regolamenti che il T.U.E.L, all’art.42, attribuisce come competenza al consiglio comunale.
Semmai, su proposta del Presidente del Consiglio, dopo un’opportuna conferenza dei capo gruppi consiliari, visto il diretto coinvolgimento dei consiglieri su un regolamento che ne disciplina le proprie funzioni; il responsabile del settore, deve rilasciare il parere di regolarità tecnica cosi come dettato dall’art.49 del T.U.E.L al fine di completarne l’iter, prima di essere discusso in consiglio comunale.
Invece emerge chiaramente, che la volontà di dotarsi di un nuovo regolamento sul funzionamento del Consiglio Comunale, non sia stata voluta dai consiglieri comunali, ma bensì dall’organo esecutivo il quale ha investito il responsabile del settore affari generali per la sua redazione.
A tal proposito sollevando questo vizio di competenza, chiedo di annullare l’atto, in quanto la G.M. a mio avviso ha sconfinato dalle sue competenze.
Distinti Saluti.
Ciminna, li 05/08/2013
Il Consigliere comunale
Prima eravamo solo il paese del Gattopardo…….ora anche del Sasso in bocca……….
Credo che la mancanza di autonomia e credibilità delle scelte della maggioranza consiliare, unitamente a fattori impliciti che discendono dalla composizione della giunta e del consiglio comunale, unitamente ad alcuni fatti recentemente accaduti che hanno interessato lo sponsor politico di questa maggiornanza, unitamente ad un modus operandi dell’amministrazione comunale refrattario al rispetto della trasparenza e delle regole, unitamente a questo ignobile tentativo di mettere il bavaglio a quei pochi consiglieri comunali ancora liberi e nel contempo limitarne gli spazi di controllo rispetto all’operato della giunta: mi spingono a dire che è arrivato il momento di chiedere alle autorità politichè e di governo competenti, di verificare se a Ciminna sussistono ancora le giuste condizioni di agibilità democratica e di trasparenza, o se le scelte dell’amministrazione subiscono pressioni esterne che mirano a fare di Ciminna un porto franco dove operare in spregio alle leggi della Repubblica. Prima che sia tropo tardi.
Questa mattina a Villafrati, per l’inaugurazione da parte dei giovani della Consulta Comunale e della Consulta delle Donne, della Villa intestata a Peppino Impastato, tra gli interventi che si sono susseguiti, ci ha colpiti particolarmente quello dell’On.le Lumia. Oggetto del suo intervento la sfida dei lavori della veloce PA-AG, palesando il rischio che le organizzazioni mafiose possano infiltrarsi nella gestione di questo grosso evento economico. Fortunatamente i cittadini di Ciminna e Baucina, secondo l’onorevole Lumia, possono stare tranquilli in quanto le due comunità non sono state menzionate nel suo discorso. Infatti, per ben due volte ha nominato tutti i Comuni a rischio, interessati ai lavori di potenziamento dello scorrimento veloce, omettendo quelli di Ciminna e Baucina. Evidentemente i cittadini di queste due comunità possono dormire tranquilli. Tra qualche mese inizieranno i lavori e le ditte interessate alla spartizione di questa mega torta hanno già cominciato a riscaldare i motori. Come ha detto nel suo intervento Lumia, le Comunità citate, aggiungo io Ciminna e Baucina comprese, se non vigileranno su questa opera attuando procedure finalizzate alla collaborazione, alla massima trasparenza e soprattutto nel rispetto della legalità rischiano di cadere nel baratro, perdendo una grande occasione di crescita infrastrutturale, economica ed etica che marchierebbe il nostro territorio a vita. Vista la risaputa conoscenza del nostro territorio da parte dell’on.le Lumia, speriamo che la mancata citazione di Baucina e Ciminna nel suo discorso sia stata causata da una temporanea amnesia e non da altro. Ecco il video integrale dell’intervento dell’On.le Lumia.
http://bambuser.com/v/3803630#t=1193s
La domanda è: quali sono i fatti contro la mafia prodotti dall’onorevole Lumia,che si è autoqualificato come rappresentante antimafia di questo territorio che ad oggi schiera consiglieri comunali, assessori e perfino sindaci che vantano amicizie o parentele con mafiosi conclamati? A me pare che Lumia abbia saputo lavorare molto bene per se, (tre volte eletto) e molto meno per gli elettori. Dimenticarsi di Ciminna la cui famiglia mafiosa è stata alla ribalta in maniera importante negli ultimi anni, e di Baucina che vanta il primo (e forse ultimo) sindaco pentito della storia, è un fatto che si commenta da solo rispetto all’antimafia di Lumia.