Gli effetti del sasso…in bocca.
Questa notte ho riflettuto parecchio sulle parole che il Sindaco ed il Presidente del Consiglio hanno detto nella seduta di consiglio comunale, che passerà alla storia, come la disfatta della pur fragile democrazia del Comune di Ciminna, ma che democrazia era. Mentalmente mi sono ripercorso tutti i miei interventi relativi alle interrogazioni, alle delucidazioni, alle motivate proposizioni. Tra queste, su una puntualizzazione fattami dal Sindaco ho soffermato il mio pensiero. Mi sono chiesto, ma perché il Sindaco ha avuto l’esigenza di farmi notare, che nell’esposizione della mia prima interrogazione, avevo dimenticato di leggere, “che di questa risposta scritta con a corredo di tutti gli atti, chiederò al segretario comunale, che si invii una copia alla
corte dei conti, e al servizio ispettivo dell’Assessorato Enti locali”. E credo di aver capito, che il Sindaco mi abbia voluto dire: fagli sapere alle persone presenti che sei uno sbirro. Poi mi ha ribadito la seguente frase: io non ho paura di nessuno perché agisco nella legalità. Ci rifletto un altro poco e mi chiedo: ma forse il Sindaco
mi voleva dire che io sono uno sbirro ed in quanto tale lui non ha paura manco di loro. Mi rassegno in una mia esclamazione!!! Contorto è il Siciliano nella sua vera essenza. Ora mi chiedo: com’è possibile che in un momento storico, in cui anche Papa Bergoglio, invita i cattolici a fare politica; a partecipare attivamente alla vita democratica del paese, in quanto di fondamentale importanza per una eventuale rinascita della coscienza e di un etica civile e politica, il nostro paese viene indirizzato dalle sue istituzioni ad andare nel senso inverso? Una volta a Ciminna c’era Turiddu pupiddu, che con dignità e parsimonia, avvisava la cittadinanza delle decisioni che l’amministrazione faceva, girando per il paese, e anticipando il suo arrivo con il suono del tamburo, annunciava alla popolazione di quanto dovuto. Poi Ciminna conobbe lo scribacchino della carta straccia, che della vergogna ne faceva il distinguo e della parola democrazia
ne faceva perfino abuso. Oggi Ciminna conclama un monocrazia consegnando alla cittadinanza un regolamento di consiglio comunale che vede sancita la morte della partecipazione democratica alla vita pubblica della nostra comunità con il tacito consenso di solo otto consiglieri di maggioranza. Il presidente del consiglio, sottovoce, forse nella speranza che il Sindaco non lo sentisse, non lo smentisse e non l’ammonisse, aveva cercato di spiegare le motivazioni che l’avevano indotto a portare in consiglio comunale lo schema del nuovo regolamento di consiglio comunale. Purtroppo per il Presidente anche questa volta, il Sindaco con la sua naturale arroganza da uomo infallibile e di altri tempi, ha avuto l’impellenza di sottolineare, che lui non potendo sopportare le lungaggini discorsive del consigliere Mannina ha imposto ed ottenuto, l’approvata della “censura”, ornata con il “sasso in bocca”, da parte dei consiglieri di maggioranza. Il presidente per conto suo, ha rintuzzato le parole del Sindaco sottolineando che lui è una persona per bene e in quanto tale i cittadini lo sanno e glielo riconoscono, quindi rivolgendosi a noi consiglieri ci ha invitato dal
sollevarlo dall’incarico da presidente del consiglio con una eventuale mozione di sfiducia. Forse il Presidente si aspettava qualche replica gioviale, ma il silenzio tombale è stato molto più esplicito di qualsiasi altra parola. I presidenti, eletti dal 1994 al 2007, hanno sempre riportato solamente 9 voti di preferenza, l’unica eccezione si è avuta nel 2012, proprio in merito all’elezione dell’attuale presidente; 14 voti di preferenza su 15. Una investitura notevole ai fini di rappresentare con autorevolezza e all’occorrenza, con autorità, il ruolo di supremo garante della sovranità popolare.
La constatazione dei fatti
semmai, dovrebbe indurre il Presidente Savoca ad una accurata riflessione, dovuta proprio a quel silenzio; e prima di richiedere ai consiglieri comunali di pronunciarsi nuovamente sulla sua rappresentatività, dovrebbe premurarsi nel mettere due parole su un foglio di carta bianca, e comunicare ai consiglieri comunali, l’esigenza di rassegnare le dimissione per sopravvenuta delegittimazione della giunta e dei consiglieri
comunali di maggioranza, che, soggiogati dalla ricattabilità a cui sistematicamente il Sindaco ricorre, hanno dovuto condividere, la madre di tutte le vergogne: l’approvazione del regolamento di consiglio comunale, che da oggi in poi, denominerò, quello del sasso in bocca. Giusto diceva la collega Urso Miano, quando ripercorrendo le fasi dibattimentali della seduta consiliare che portarono nel 2002 ad approvare, l’oramai vecchio regolamento di consiglio comunale, che i voti in consiglio furono 15 favorevoli su 15 presenti. E diceva giusto pure il Sindaco quando ricordava al consigliere Miano che in quegli anni era lui il Sindaco di Ciminna; ha dimenticato soltanto, e non è un dettaglio, che il Presidente di allora, sia nella forma che nella sostanza ha fatto la dovuta differenza. Eppure quel PRESIDENTE era stato eletto con soli 9 voti di preferenza sui 15 presenti. Una volta accontentato il Sindaco e la sua servitù, questo esecutivo potrà finalmente liberarsi dalle catene e dagli obblighi a cui
esso stesso e i suoi più stretti collaboratori si sentivano legati. Però…. Il conto fatto senza l’oste si paga salato. Vorrei citare alcune delle illegalità che questo Sindaco ha commesso: dichiarare in consiglio comunale che lui non vuole fare rispettare il contratto di fornitura idrica è o non è una illegalità; fare lavorare gli ex lavoratori temporary dal 11 maggio 2013 al 06 giugno 2013, senza copertura finanziaria, senza atti di impegno, è o non è una illegalità; ricorrere all’Adecco spa per la somministrazione del personale sapendo che gli costava di più rispetto al concorso pubblico è o non è danno erariale; pubblicare la determina dell’affidamento all’Adecco spa il 06 luglio
e constatare che l’Adecco spa aveva fatto una proposta commerciale datata 11 giugno 2013, ben 14 gg. prima l’ordinanza 35 del Sindaco, che dichiarava l’emergenza rifiuti è o non è una illegalità; allargare la graduatoria dei selezionati al concorso pubblico relativo alle assunzioni a tempo determinato per la raccolta dei rifiuti, mentre era già in corso la selezione pubblica dei partecipanti è o non è abuso d’ufficio; farsi approvare in consiglio comunale un regolamento di consiglio comunale che limita a 5 minuti gli interventi dei consiglieri, che obbliga gli stessi a richiedere la documentazione al Sindaco per l’accesso agli atti è o non è una grave violazione delle regole costituzionali. La vergogna e il nanismo politico che oramai contraddistingue il soggetto in questione è o non è bastevole per dimostrarne la pericolosità di un uomo che ha perso il
senno della ragione? Il sasso in bocca, non lo mette certamente al sottoscritto. Per questi motivi da oggi in poi, qualsiasi atto che porterà la firma del Sindaco, verrà trasmesso alle autorità competenti: corte dei conti e servizio ispettivo della Regione Siciliana.
Apprezzo la volontà e la combattività di Totò, e voglio manifestargli pubblicamente il mio sostegno per questa battaglia in favore della legalità e della democrazia fatta in perfetta solitudine.
Con determina dell’ufficio tecnico comunale, la n°92 del 18 settembre 2013 avente per oggetto “Rottamazione a titolo oneroso di n. 5 serbatoi in vetro resina dislocati presso l’ex
potabilizzatore – approvazione modalità di gara mediante procedimento di cui all’art. 57
del D. Lgs. 163/2006, previa manifestazione di interesse” il Sindaco continua nella sua opera di distruzione dell’ex potabilizzatore. Prima la dismissione dell’impianto costato un miliardo e ottocento milioni di lire nella precedente sua amministrazione, ora i serbatoi, probabilmente domani le opere muraria magari per portare il materiale di risulta presso la sua azienda per la macinazione, sono le uniche iniziative che questa amministrazione sa portare avanti, poi inviece perde il finanziamento del servizio civile perché chi ha firmato il progetto era diverso dal legale rappresentante. O forse, come a dichiarato in consiglio comunale, lui essendo amico della gas e avendo capito che le intenzioni del consigliere Mannina sono quelle di riattivare la potabilizzazione dell’acqua del canale, vuole ulteriormente garantirsi l’amico distruggendo tutto l’impianto mettendo al sicuro l’affeire. E bene che il Sig. Sindaco comprenda che il tempo del contegno e del perbenismo è finito. Quando i Sacerdoti del sinedrio condannarono alla croce Gesù Cristo, qualcuno pensava di avere risolto un problema, il risultato fu la libertà di un popolo. Lui, il Sindaco, pensava di risolvere un suo problema tappando la bocca al consigliere Mannina, che in consiglio comunale parlando (non sbirriando come intende il Sindaco) voleva e vuole solo fare il suo dovere, servire gli elettori che l’hanno votato e il popolo Ciminnese; il risultato della sua arroganza e della sua sovercheria……………..
Ti ringrazio Totò della tua solidarietà, comprendo anche il contenuto delle parole che dici quando citi “la battaglia in solitudine”. Ciminna non è un caso che non ha una via di uscita, e non è caso che non riesce ad avere un ricambio generazionale nella pubblica amministrazione. La decisione che dovevo prendere era la seguente: andare avanti cambiando strategia, oppure dimettermi e lasciar fare. O deciso di restare perché, a differenza del nostro Sindaco, almeno riesco a comprendere che i voti che ho preso non sono miei, ma sono di quelle donne e di quegli uomini che alle urne, per il rinnovo del consiglio comunale hanno scritto sulla scheda elettorale Salvatore Mannina. Quindi non si torna indietro, costi quel che costi. Certo non e che in questa mia scelta chissà cosa mi aspetti, purtroppo la paura del “nulla” ancora a Ciminna la fa da padrona. La gente si costruisce scenari che alla fine non sono altro che spettri. Certo se parlando di solitudine, si intendesse l’altra parte di minoranza, preferisco fare spallucce e non dire niet’altro, del resto cosa pensi che il loro mentore gli possa consigliare: il silenzio ovviamente, illudendosi che domani………….Del resto i miei due avversari di oggi li conosciamo tutti chi sono.
Dopo aver assistito al consiglio comunale ho perso anche la voglia di commentare la vicenda. Ho solo avuto la sensazione di trovarmi dentro un incubo, catapultato dentro le mura della casa municipale in una dimensione surreale. Non riesco a credere che il fatto successo sia vero.
Provate voi a non rimane spiazzati da certe dichiarazioni.
Ci lascia di stucco il sindaco quando dichiara che non farà rispettare il contratto di servizio con la gas natural, perchè “su amici e non conviene mettersi contro”, il quale contratto prevede un risarcimento economico per ogni metro cubo di acqua non erogato nei mesi scorsi.
Oppure forzare la mano presentando un regolamento comunale da lui ideato perchè “c’è cu parra assai”…
Se solo il Presidente del Consiglio avesse l’autorevolezza e l’autonomia necessaria, si poteva ragionevolmente aprire nella stessa seduta di consiglio comunale, la crisi politica di questo esecutivo. Registrare certe dichiarazioni compromettenti da parte del Sindaco, poteva indurre il Presidente del Consiglio a fermare i lavori e chiedere spiegazioni in merito, onnicomprensive le proprie immediate dimissioni, per prendere le distanze da tali affermazioni che lo ricordo sono state le seguenti: io sono amico con la gas natural e non gli posso chiedere le penali. Solo che però, questo non è successo e a confermare il suo allineamento politico alla volontà del Sindaco è stato la condivisione del regolamento del sasso in bocca. Ripeto e ritorno a dire, e non lo faccio a caso, che Papa Bergoglio sta insistentemente fomentando i cristiani nell’assumere la responsabilità di ritornare a fare politica attiva, rivolgendosi non agli Italiani in quanto cittadini in senso lato, ma ai cittadini abitanti degli 8000 e più comuni d’Italia. Solo che però, mi pare, che il messaggio non riesce a passare, e non capisco perché? E’ peregrina la proposta fatta da Papa Francesco o chi la dovrebbe implementare non l’ha capita? Se qualcuno nella società pensa che la politica sia un impegno solo degli addetti ai lavori si sbaglia, la politica e è deve essere l’impegno di tutta la società: l’istituzione politica, l’istituzione ecclesiastica, l’istituzione scolastica, l’istituzione giuridica, insomma nessuno escluso tutti inclusi. E passo ad altro. In campagna elettorale, l’allora responsabile cittadino dell’U.D.C, a conclusione di essa, ebbe a dire in un pubblico comizio, se comizio quello si vuol chiamare, che alcuni soggetti della politica Ciminnese, tra cui Mannina, rappresentavano un male per Ciminna, addirittura mi definì un bravo ceramista, ed in quanto tale aggiungo io, un minorato secondo il cervello dell’individuo, che a saputo fare le pentole ma non i coperchi con cui ostruire l’uscita di quanto contenuto. Siccome, dicono gli anziani, che la risposta di 100 anni non è mai tardi, presumo che sia arrivato il momento della risposta che è la seguente: magari il ceramista potrà avere dimenticato di fare i coperchi, ma in quanto tale non significa che non ne ha le capacita di saperli fare, ne tanto meno di saperli mettere o di saperli levare, parabola significa……………………
Ciminna, lì 22 settembre 2013
Associazione culturale
Alleanza Democratica Universitaria
Al Responsabile di Agorà Ciminna
Sig. Francesco Tusa
Al Presidente di Liberamente Ciminna
Sig. Filippo Ciringione
Al Responsabile di Manina blog.it
Rag. Salvatore Mannina
Al Responsabile di ciminnaattivablogspot.it
Ins. Salvatore Fina
Lettera aperta a tutti i cittadini ciminnesi
Oggetto: risposta ai responsabili di Agorà Ciminna, Liberamente Ciminna e del sito Salvatore Manninablog.it in riferimento a quanto da loro detto e scritto sull’ approvazione del nuovo Regolamento Comunale.
Alleanza Democratica Universitaria, proprio per il rispetto che si deve ai cittadini ciminnesi, ritiene doveroso citare gli articoli di legge, dunque le fonti, che possano consentire a tutti di verificare il perché, durante la seduta consiliare del 18 settembre 2013, gli 8 Consiglieri Comunali avendo approvato con maggioranza assoluta il nuovo Regolamento Comunale non hanno fatto altro semmai che agire nel pieno rispetto di ognuna delle regole democratiche sancite dalla Costituzione Italiana.
Secondo Alleanza Democratica Universitaria, infatti, attentare la legittimità della validità di una votazione avvenuta a Maggioranza assoluta, così come fatto dal Consigliere Mannina & company in sede Istituzionale, significa semmai veramente attentare da parte loro il principio fondamentale di Libertà democratica di ogni sana democrazia. Ed il tutto diventa ancora più grave se a mettere in discussione tale principio lo fa un Consigliere Comunale della Repubblica Democratica Italiana nel modo in cui è stato fatto e cioè:
abbandonando durante un pubblico Consiglio l’Aula Consiliare che a Ciminna rappresenta appunto il luogo dove Istituzionalmente la Democrazia della Repubblica Democratica Italiana deve essere sempre difesa e fatta rispettare.
Eppure oggi cari amici concittadini il Consigliere Salvatore Mannina & Company parlano tutti di democrazia lesa, legge “porcellum di Ciminna”, di Sovranità popolare lesa ecc. ecc. Pertanto Alleanza Democratica Universitaria al fine di dimostrare con legge alla mano quanto siano false ed ingiuriose tali affermazioni… invita il Consigliere Mannina & Company a leggere attentamente quanto segue:
Lezione di Diritto Amministrativo
Funzionamento degli organi comunali e provinciali
Testo unico degli Enti Locali, aggiornato al 29 aprile 2013
Disposizioni in materia di autonomia e ordinamento degli enti locali
La legge del Parlamento Italiano del 3 agosto 1999 n. 265 riguardante le modifiche alla legge 8 giugno 1990, n. 142 (pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 183 del 6 agosto 1999 – Supplemento Ordinario n. 149) in riferimento a quanto contenuto in oggetto, proprio per garantire i principi di democrazia , dice semplicemente ed esplicitamente quanto segue:
ART: 11
(funzionamento dei consigli e delle giunte comunali e provinciali)
1. Al comma 1 dell’articolo 31 della Legge 8 giugno 1990, n .142, sono aggiunti infine, i seguenti periodi:
“Il funzionamento dei Consigli, nel quadro dei principi stabiliti dallo statuto, è disciplinato dal Regolamento, APPROVATO A MAGGIORANZA ASSOLUTA, che prevede in particolare, le modalità per la convocazione e per la presentazione e la discussione delle proposte. Il Regolamento indica altresì il numero dei consiglieri necessario per la validità delle sedute, prevedendo che in ogni caso debba esservi la presenza di almeno un terzo dei consiglieri assegnati per legge all’ente, senza computare a tale fine il Sindaco e il Presidente della Provincia”.
E ancora:
LEGGE 23 dicembre 2000, n. 30.
Norme sull’ordinamento degli enti locali.
REGIONE SICILIANA
L’ASSEMBLEA REGIONALE HA APPROVATO
IL PRESIDENTE REGIONALE
PROMULGA
Art. 29.
1. La presente legge sarà pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana.
Da notare benissimo: 2. E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge della Regione. Palermo, 23 dicembre 2000.
LEANZA
Assessore regionale per gli enti locali TURANO
NOTE
Nota all’art. 1:
La lett. a) dell’art. 1, comma 1, della legge regionale 11 dicembre 1991, n. 48, che ha recepito con modifiche la legge 8 giugno 1990, n. 142, per effetto delle modifiche apportate dall’articolo che qui si annota, ha la seguente formulazione:
3bis) Alla fine del comma 1 dell’art. 31 sono aggiunti i seguenti periodi:
“Il funzionamento dei consigli, nel quadro dei principi stabiliti dallo statuto, è disciplinato dal regolamento, approvato a maggioranza assoluta, che prevede, in particolare, le modalità per la convocazione, per la presentazione e la discussione delle proposte. Il regolamento indica altresì il numero dei consiglieri necessario per la validità delle sedute, prevedendo che nelle sedute di seconda convocazione debba esservi la presenza di almeno un terzo dei consiglieri assegnati per legge all’ente”.
Cosa si intende per Maggioranza assoluta secondo l’ordinamento giuridico italiano
Un’opzione consegue la maggioranza assoluta se ottiene un numero di voti superiore alla metà del numero totale degli aventi diritto al voto. Detto in altri termini, la maggioranza assoluta è conseguita dall’opzione che raggiunge un quorum funzionale fissato in più della metà degli aventi diritto al voto. Se tutti coloro che avevano diritto al voto lo hanno esercitato, maggioranza semplice e assoluta coincidono.
La maggioranza assoluta garantisce che i favorevoli all’opzione sono più degli sfavorevoli, qualsiasi sia il numero degli aventi diritto che ha votato. Riprendendo l’esempio del comitato di 12 membri, la maggioranza assoluta è pari a 7 voti, quindi, se un’opzione la raggiunge, si ha la certezza che il numero dei contrari (al massimo 12-7=5) è inferiore al numero dei favorevoli, anche se alcuni di loro non hanno votato. In effetti, se è richiesta la maggioranza assoluta, coloro che non hanno espresso il voto sono di fatto equiparati a coloro che hanno espresso voto contrario e per raggiungerla è comunque necessario che abbia votato almeno la metà degli aventi diritto, il che rende inutile il requisito del quorum strutturale.
Ciò significa, poiché scritto in perfetto italiano, che per approvare il Regolamento Comunale, non occorre così come sostenuto dal Consigliere Salvatore Mannina & company, necessariamente esprimere su di esso un voto all’unanimità…, ma per legge basta che esso sia approvato a maggioranza assoluta, così come hanno appunto fatto nel pieno rispetto della Legge durante la seduta del 18 settembre scorso gli 8 Consiglieri Comunali che lo hanno votato, visto che sono stati 8 voti favorevoli su 15 aventi diritto di voto. Del resto sappiamo tutti che in ogni ambito… proprio in democrazia, una qualsiasi società civile, consiglio di amministrazione ecc. ecc. basano le proprie scelte su scelte appunto fatte nel rispetto della legge da una maggioranza qualificata.
Ecco la prova del perché Lei Consigliere Mannina sbaglia quando scrive:
“…Oggi Ciminna conclama una monocrazia consegnando alla comunità alla cittadinanza un regolamento di Consiglio Comunale che vede sancita la morte della partecipazione democratica alla vita pubblica della nostra comunità con il tacito consenso di solo otto consiglieri comunali”.
E’ la Legge in vigore infatti che smentisce sia il vostro dire quanto il vostro fare Consigliere Mannina e company.
Secondo Alleanza Democratica Universitaria amici e concittadini, questa è infatti la prova inconfutabile che né il Sindaco Vito Catalano, né la Maggioranza Consiliare hanno mai minimamente minacciato la Sovranità del Consiglio Comunale così come hanno anche vergognosamente scritto sia Agorà Ciminna, sia Liberamente Ciminna!!!
Pertanto Alleanza Democratica Universitaria chiede pubblicamente al Consigliere Salvatore Mannina, al sig. Filippo Ciringione & company prima di infangare uomini e donne rappresentano attualmente le Istituzioni ciminnesi, di citare a sostegno delle loro stesse affermazioni… gli articoli di legge che possano dimostrare a tutti noi, che L’Amministrazione Comunale guidata da Vito Catalano ha attentato la Sovranità Popolare dei ciminnesi, come da loro vergognosamente sostenuto, grazie! Vergogna, vergogna e ancora vergogna!!! Viceversa chiedete a tutti pubblicamente scusa!
Poi circa il discorso sul fatto che i Consiglieri di Maggioranza ed il Sindaco Vito Catalano hanno voluto mettere, come da voi sostenuto, il sasso in bocca alla Minoranza Consiliare per l’introduzione nel nuovo Regolamento Comunale, fra le tante altre cose, della norma con la quale si stabilisce un tempo massimo assegnato agli interventi ad ogni singolo Consigliere Comunale…, Alleanza Democratica Universitaria può tranquillamente affermare che quanto da voi asserito è falso.
Assegnare un tempo limite agli interventi dei Consiglieri, infatti, proprio in Democrazia nella logica del legislatore non ha come fine limitare la libertà di espressione e di parola dei Consiglieri Comunali.
Semmai tale limite è stato voluto dal Legislatore proprio per garantire un sano e civile confronto in seno al Consiglio Comunale di qualunque città, di qualunque Provincia Regionale e di qualunque paese della Repubblica Democratica Italiana, ed il tutto a fine di evitare che il dibattito ed il sano confronto dialettico possano sfociare in discussioni che esulano dai punti trattati nell’ordine del Giorno del Consiglio Comunale stesso.
Questa è una questione di civiltà che semmai serve proprio a ricordare a quanti lo hanno o lo possano dimenticare, egregi Consigliere Salvatore Mannina & company, che il Consiglio Comunale è sede Istituzionale!
Un tempo infatti è stabilito per legge per disciplinare la durata degli interventi:
• per gli Onorevoli in seno alla Camera dei Deputati;
• per i Senatori della Repubblica Italiana in seno al Senato;
• per i Deputati del Parlamento Europeo in seno al Parlamento Europeo;
• per i consiglieri Provinciali durante i Consigli Provinciali;
• per i Consiglieri comunali durante i Consigli comunali.
Secondo Alleanza Democratica Universitaria infatti queste sono le regole che osservano coloro che civilmente ed educatamente in democrazia, in sede istituzionale, vogliono vivere nel rispetto delle regole democratiche attraverso un sano e proficuo confronto dialettico.
Purtroppo Alleanza democratica Universitaria non può che constatare che c’è in atto a Ciminna la volontà di promuovere la politica del terrore, della minaccia e della disinformazione, della caccia alle streghe e della scomunica verso il libero pensiero. Ma vedete egregi Consigliere Salvatore Mannina & company, per quanto ci riguarda ognuno di noi è responsabile delle proprie azioni, sia dinanzi ai cittadini, e per chi ci crede, sia dinanzi a Dio.
Detto ciò, nella speranza che questa volta quest’articolo venga da tutti voi pubblicato, colgo l’occasione per porgere a tutti cordiali saluti.
Con affetto
Il Presidente di Alleanza Democratica Univarsitaria
Dott. Salvatore Elia Catalano
—————————————————————————————————————
Non ho potuto fare altro che leggere quanto scritto da Catalano Elia che in nome e per conto di Alleanza democratica universitaria si è intestata la battaglia dell’ultrà. In quanto tale, anche gli ultrà hanno un ruolo in una ipotetica ed immaginaria partita di calcio in cui le proteste e le difese di parte hanno un significato, seppur sempre marginali, in quanto in fin dei conti a protestare e a lamentarsi dovrebbero essere i giocatori (consiglieri) in campo. Certo è difficile vedere protestare un giocatore a cui viene assegnato un rigore alla propria formazione, quando il risultato lo inchioda già in un punteggio di 9 a 0, rappresentati tutti da autogol. Ma l’ultra……l’ultrà è diverso, lui lotta anche per quel decimo ipotetico gol che potrebbe aggravare un sconfitta già scontata da nove impetuosi gol subiti. Avere la forza di incazzarsi dopo che l’allenatore ( Sindaco) ha sbagliato tutte le tattiche e le sostituzioni in campo è ammirevole se pur sterile: questo è l’atteggiamento dell’ultrà, anche lui ha pagato il biglietto ed ha diritto ha protestare e ad esultare.
Mi dispiace, ma non riesco a leggere il tuo commento in cinque minuti, quindi per solidarietà ai consiglieri preferisco non leggerlo e ti consiglio di essere molto più sintetico altrimenti la tua ambiziosa carriera politica è troncata. Avrei ancora molto da scrivere sul fatto che ti firmi come il presidente di un associazione di cui si conosce solo il nome del presidente ma essendo già arrivati a 4’59” mi devo fermare…….