La figura di Babbo Natale

di Agorà Ciminna

san nicola babbo natale

Forse pochi sanno, che la storia di Babbo Natale inizia in Turchia, quando nel 270 a Patara di Licia nacque  S. Nicola di Bari  noto anche come San Nicola di Myra città in cui morì il 6 dicembre del 343 , e che successivamente la sua figura è stata adattata alle varie tradizioni non cristiane presenti nel resto dell’Europa e del mondo.

Degli anni in cui fu vescovo di Myria, si narra una leggenda in cui il santo ritrovò e riportò in vita cinque fanciulli che erano stati rapiti e uccisi da un oste e che per questo era considerato il protettore dei bimbi. La leggenda di san Nicola, patrono di Amsterdam, è alla base della grande festa  olandese di  Sinterklaas  (il compleanno del Santo) che, a sua volta, ha dato origine al mito ed al nome di Santa Claus nelle sue diverse varianti.

San Nicola veniva chiamato “il marinaio” ed oltre ad essere il santo protettore dei bambini, è anche il protettore dei marinai. Molti templi dedicati a Poseidone dio del mare,  vennero infatti riadattati alla sua figura. La storia più antica, della cultura classica greca narra che Poseidone, dio del mare fosse dispensatore di doni.  Inoltre, si sostiene che il nome stesso del santo derivi da quello del dio greco Nickar, anch’egli ritenuto nell’antichità un dio molto generoso.

In Germania, prima dell’affermazione del cristianesimo “il folclore tedesco narrava che il dio Odino (Wodan) ogni anno tenesse una grande battuta di caccia nel periodo del solstizio invernale (Yule), accompagnato dagli altri dei e dai guerrieri caduti. La tradizione voleva che i bambini lasciassero i propri stivali nei pressi del caminetto, riempendoli di carote, paglia o zucchero per sfamare il cavallo volante del dio, Sleipnir. In cambio, Odino avrebbe sostituito il cibo con regali o dolciumi.Questa pratica è sopravvissuta in Belgio e Paesi Bassi anche in epoca cristiana, associata alla figura di san Nicola. I bambini, ancor oggi, appendono al caminetto le loro scarpe piene di paglia in una notte d’inverno, perché vengano riempite di dolci e regali da san Nicola – a differenza di Babbo Natale, in quei luoghi il santo arriva ancora a cavallo.” (wikipedia)

Legata a San Nicola è la storia di un nobiluomo caduto in miseria, disperato perché non aveva la dote per far sposare le tre figlie. San Nicola mosso da pietà decise di lanciare attraverso la finestra tre sacchi di monete in tre notti. Le prime due notti tutto andò per il verso giusto ma, durante la terza, la finestra venne chiusa dalla governante. Il Santo, deciso a perseverare nell’impresa, si arrampicò sul tetto e calò nel camino il sacco di denari, che andarono a finire in una delle calze appese ad asciugare proprio sul camino.

“La dimora tradizionale di Babbo Natale cambia a seconda delle tradizioni. Negli Stati Uniti si sostiene che abiti al Polo Nord (situato per l’occasione inAlaska) mentre in Canada il suo laboratorio è indicato nel nord del paese; in Europa è più diffusa la versione finlandese che lo colloca in un villaggio vicino alla ben più grande città finlandese di Rovaniemi, in Lapponia esattamente sul Circolo Polare Artico. Secondo i norvegesi la sua residenza è Drøbak, dove si trova l’ufficio postale di Babbo Natale. Altre tradizioni parlano di Dalecarlia, in Svezia, e della Groenlandia. Nei paesi dove viene identificato con San Basilio viene talvolta fatto abitare a Cesarea in Cappadocia. Con l’avvento di Internet, sono stati pubblicati alcuni siti web affinché i bambini e gli adulti interessati potessero simbolicamente seguire via radar il percorso di Babbo Natale. In realtà si tratta di un jet della US Air Force che parte da una base canadese per arrivare a Città del Messico, ma l’intento di seguire le gesta di Babbo Natale sono di molto precedenti. Ad esempio, nel 1955 Sears Roebuck, un grande magazzino di Colorado Springs, negli Stati Uniti, distribuì ai bambini il fantomatico numero di telefono di Babbo Natale, da chiamare il giorno della vigilia. Per un errore di stampa il numero corrispondeva però al comando della difesa aerea, che allora si chiamava CONAD (Continental Air Defense Command), un precursore del NORAD(North American Aerospace Defense Command). Harry Shoup, il comandante di turno quella sera, quando cominciò a ricevere le prime telefonate dei bambini si rese conto dell’errore e disse loro che sui radar c’erano davvero dei segnali che mostravano Babbo Natale in arrivo dal Polo Nord. Dal 1958, anno di creazione del NORAD, statunitensi e canadesi hanno approntato un programma congiunto di monitoraggio di Babbo Natale, che ora è disponibile sul sito web del comando della difesa aerea[18].Allo stesso modo, molte stazioni televisive locali sparse per il Canada e gli Stati Uniti danno conto ai propri telespettatori della posizione di Babbo Natale, facendolo seguire dai propri meteorologi. Sono anche disponibili alcuni siti web che seguono Babbo Natale tutto l’anno, mostrando le attività che si svolgono presso la sua fabbrica di giocattoli. In molti casi sono pubblicati anche indirizzi e-mail a cui inviare una versione più moderna delle letterine cartacee a Babbo Natale.” (wikipedia)

Oggi, la tradizione è mutata notevolmente, i bambini odierni scrivono letterine indirizzate al santo benefattore con specifiche richieste, quasi come se il ricevere un dono sia divenuto un diritto e non un attesa ricompensa da meritare con il retto comportamento. Dalle origini del mito, dopo diversi secoli,  è la magia del Natale che rischia di scomparire, schiacciata dalle convinzioni imposte di una società sempre più materialista che crede sempre più ad un unico e potente dio: Il dio denaro.

“L’abitudine di scrivere una lettera a Babbo Natale è una tradizione natalizia che risale a molto tempo fa. Le lettere contengono di solito una lista dei giocattoli desiderati e la dichiarazione di essere stati buoni. In molti paesi, le poste accettano le lettere che i bambini scrivono a Babbo Natale; in alcuni casi le risposte vengono fornite dagli stessi impiegati postali o da volontari. In Canada, ad esempio, è stato predisposto un apposito codice postale per le lettere indirizzate a Babbo Natale: H0H 0H0 (in riferimento all’espressione “ho ho ho!” di Babbo Natale) e dal 1982 sono oltre 13.000 gli impiegati delle poste canadesi che si sono offerti volontari per rispondere alle lettere. In altri casi sono associazioni caritatevoli dedicate all’infanzia a rispondere alle lettere che vengono dalle zone più povere o dagli ospedali pediatrici, per dare ai bambini dei doni che altrimenti non potrebbero ricevere.” (wikipedia)

Siamo sicuri del fatto che la magia del Natale non si è estinta, ma è stata soltanto impaurita  dalla  frenesia del terzo millennio, e con convinzione affermiamo che Babbo Natale esiste, e se qualcuno non riesce a vederlo forse dovrebbe provare a spegnere quei bagliori fatti di ipocrisia ed odio che spesso ci occultano la sua vista.

Un sincero augurio di Buon Natale da Agorà Ciminna con un pensiero particolare agli amici compaesani lontani…

 

 

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