Il bastone fiorito di S. Giuseppe
di Pippo Oddo
Tra gli elementi immancabili nell’apparato celebrativo della festa del Patriarca San Giuseppe in Sicilia un posto speciale occupa il bastone fiorito. Fa bella mostra di sé sotto forma di pane votivo negli altari che campeggiano sulle ricche tavolate del 19 marzo, lo tiene in mano il devoto che impersona la figura del Santo nelle processioni paesane. Domina la scena, sempre in mano al Patriarca, nella Corsa dei cavalli di Scicli. Era il simbolo distintivo del vecchio falegname che a Modica veniva eletto e foraggiato a vita per fare il vicario di San Giuseppe. «Nè più nè meno», ha scritto Alessio Di Giovanni. «Tutti i cattolici del mondo hanno sulla terra un solo vicario: quello di Cristo, il Papa. In tutto l’orbe terraqueo però soltanto il popolino del Modicano ha, oltre il Papa, un secondo vicario: quello di San Giuseppe. Un vicario senza svizzeri, né palazzi sontuosi, né sedie gestatorie, né caudatarii. Tutt’altro. Semplice, invece, e alla buona. Tanto semplice e tanto alla buona, che non rifugge dallo stare in mezzo alla povera gente. Ama anzi indugiare, d’inverno, nelle grandi e nere cucine delle masserie per stirizzirsi alle fìammate fumose e scoppiettanti, o sull’aie, nei palmenti, nei frantoi, per far quattro chiacchiere con i villani che o battono o spulano il bel grano biondo, o pigiano l’uva, dondolando il capo in cadenza e cantarellando con voce monotona e sonnolenta, o badano alla macina che gira, lucida o cigolante, traendo, dalle verdi olive, l’olio limpido o puro».La tradizione vuole che a Villabate il bastone fiorito di San Giuseppe (nella foto) sia portato in processione per le vie del paese visitando gli ammalati . A Partinico è nata una leggenda che riporto con le parole del prof. Enrico Somma, autore di una ricerca antropologica del 1994 nella Valle dello Jato da me coordinata: «Quando la Madonna entrò in età da marito, si presentarono tanti pretendenti che portavano fiori. San Giuseppe era povero e non portò nulla. Quando arrivò alla casa di Maria, nel suo bastone per miracolo fiorì un giglio, e un altro pretendente glielo ruppe. Allora sul bastone del Santo fiorì un altro gliglio, e il falegname fu scelto come promesso sposo di Maria. Quando poi la Madonna rimase incinta per volere dello Spirito Santo voleva lasciarlo con le parole: “Eu l’haiu guardata comu ‘na soru, e idda è ‘n cinta?». [Io l’ho guardata come una sorella e lei è incinta]. Un angelo in sogno però gli disse: “Pigghiatilla cu u to Patruni, chiddu ca ci fici ciuriri u vastuni”. E così San Giuseppe si convinse a sposare la Madonna».
Pippo Oddo
Palermo lì 18 marzo 2014