Il venerdi Santo a Ciminna: La processione dei “Misteri”
di Saverio La Paglia
In questo piccolo, ma antico, centro dell’entroterra palermitano, da sempre la Fede, la tradizione ed il folklore, hanno prodotto ed alimentato manifestazioni in onore di Gesù e dei Santi.
Una delle più caratteristiche e singolari tra queste manifestazioni della profonda Fede dei cittadini di Ciminna è la processione dei “Misteri” che si svolge la mattina del venerdì Santo ormai da tempo immemorabile grazie all’organizzazione della Confraternita di Maria Santissima Addolorata fondata nel 1774, riformata nel 1829 ed ulteriormente riformata nel 1876.
I Misteri, sei statue di cartone romano (cartapesta) prodotte da maestri locali nel XVII secolo, sono figure a grandezza naturale raffiguranti le varie “Stazioni” della Via Crucis che in modo unico ed irripetibile rispecchiano, sia nell’estetica che nel materiale utilizzato, i gusti e le usanze delle statue votive dell’epoca.
Negli anni i simulacri avevano subito notevoli danni strutturali ed il loro stato di conservazione purtroppo non era dei migliori; ed è per questo che nel 2002, grazie alla Sovrintendenza ai Beni Culturali di Palermo, sono state restaurate e restituite al loro antico splendore ad opera del Sig. Mazzaglia, restauratore di Corleone.
La tradizione vuole che la mattina del venerdì Santo, alle prime luci dell’alba, i simulacri vengano portati per le vie del paese a partire dalla chiesa di San Giovanni Battista passando per il corso principale, la piazza del paese, la via Cappuccini e tante altre viuzze del paese, fino a ritornare nuovamente nella Chiesa di San Giovanni Battista.
Davanti alla chiesa di Santa Lucia si uniscono alla processione le ragazze del paese vestite con abiti dell’epoca a rappresentare la Madonna e le veroniche a seguire il simulacro rappresentante il Cristo morto.
Mentre la processione si snoda in un silenzio quasi surreale per le vie strette e caratteristiche del paese, si uniscono piano piano bambini e bambine vestiti da Veroniche e da Gesù con i segni della Passione tra le mani come la corona di spine, il sudario e la scala che portò Gesù giù dalla croce.
Tutto il paese partecipa al corteo e l’atmosfera di tristezza e il silenzio del lutto sono rotte soltanto dalla musica della Banda musicale ACAM Giuseppe Verdi che intona marce funebri per offrire il suo omaggio al Cristo defunto.
La processione ritorna in chiesa verso le ore 12:00 e poi, alle ore 15:00, sempre nella chiesa di San Giovanni al cospetto del Crocifisso di Ciminna (il “Patri di li Grazii”) inizia il rito delle “7 parole” che invita i Fedeli a riflettere sulla Passione e Morte di Gesù Cristo e Sul significato delle sue ultime parole.
Dopo il tramonto si svolge invece, a conclusione della giornata, la processione detta della “Cerca” in cui il simulacro della Santissima Addolorata viene portato in corteo per le vie del paese come a voler ripercorrere il cammino di Maria che cerca il suo figlio defunto con tutto il dolore di una madre che ha perso suo figlio e che cerca le sue spoglie per poter piangere il dolore di tale perdita.
Certamente questa giornata del venerdì Santo con le sue manifestazioni assume un grande e particolare significato per i Fedeli; in tutto il paese si respira un’aria di tristezza e di lutto a cui anche le condizioni meteorologiche sembrano partecipare con nuvole che, di norma, coprono il sole o piccole gocce di pioggia. Tutto questo viene fatto fin dall’antichità per ricordare ciò che Cristo ha fatto per noi, per ricordare il passato ma anche per accrescere sempre più la Fede e rendere proficuo questo periodo di penitenza e di preghiera perché per tutti e per ciascuno la venuta del Cristo (Dio con noi) i suoi insegnamenti, il suo sacrificio, siano speranza e certezza di perdono, di salvezza e di vita eterna.