Sergio Mattarella, il Presidente della speranza
di Francesco Tusa
Sergio Mattarella è l’uomo del momento, l’orgoglio di tutti quei siciliani che credono nella Sicilia per bene e nelle istituzioni. Nel corso del suo primo intervento alla Camera, il Presidente della Repubblica ha parlato al cuore degli italiani. Un discorso di alto profilo adeguato al ruolo che egli ricopre, ma allo stesso tempo semplice e diretto, che ha acceso in tutti noi quella speranza di cui ci ha parlato fin da subito. Voglio riproporre alcuni passaggi del suo intervento che mi hanno fatto riflettere molto, parole che mi hanno emozionato e allo stesso tempo incoraggiato a sognare un Italia diversa, un Paese di cui vantarsi e per cui battersi.
«Mi auguro – ha detto – che negli uffici pubblici e nelle istituzioni possa riflettersi con fiducia il volto degli italiani […]. Avverto pienamente la responsabilità del compito affidatomi, di rappresentare innanzitutto l’unità nazionale e quella costituita dall’insieme delle attese e delle aspirazioni dei nostri cittadini. L’impegno è superare le difficoltà degli italiani e dare risposta alle loro speranze. » Un auspicio che segnerà senza dubbio tutto il settennato. Quella speranza in una democrazia che si rinnova, con l’esplicito riferimento alla più alta percentuale di giovani e di donne presenti in Parlamento nella storia della nostra Repubblica.
Nelle sue parole trova spazio per i giovani, per i disoccupati, per gli anziani, per gli ammalati e per tutte quelle categorie racchiuse nell’elenco dei 15 significati che ci hanno spiegato come la Costituzione serva a garantire delle cose pratiche, delle parole semplici ma immediate. «Garantire la Costituzione -ha pronunciato – significa garantire il diritto allo studio dei nostri ragazzi in una scuola moderna in ambienti sicuri, garantire il loro diritto al futuro. Significa riconoscere e rendere effettivo il diritto al lavoro. Significa promuovere la cultura diffusa e la ricerca di eccellenza, anche utilizzando le nuove tecnologie e superando il divario digitale. Significa amare i nostri tesori ambientali e artistici. Significa ripudiare la guerra e promuovere la pace. Significa garantire i diritti dei malati. Significa che ciascuno concorra, con lealtà, alle spese della comunità nazionale. Significa che si possa ottenere giustizia in tempi rapidi. Significa fare in modo che le donne non debbano avere paura di violenze e discriminazioni. Significa rimuovere ogni barriera che limiti i diritti delle persone con disabilità. Significa sostenere la famiglia, risorsa della società – ha proseguito Mattarella -. Significa garantire l’autonomia ed il pluralismo dell’informazione, presidio di democrazia. Significa ricordare la Resistenza e il sacrificio di tanti che settanta anni fa liberarono l’Italia dal nazifascismo. Significa libertà. Libertà come pieno sviluppo dei diritti civili, nella sfera sociale come in quella economica, nella sfera personale e affettiva. Garantire la Costituzione significa affermare e diffondere un senso forte della legalità».
Fondamentale aver dato eco al problema dell’occupazione nel mezzogiorno d’Italia ed il richiamo alle difficoltà economiche e sociali. «Il lavoro – ha evidenziato – che manca per tanti giovani, specialmente nel Mezzogiorno, la perdita di occupazione, l’esclusione, le difficoltà che si incontrano nel garantire diritti e servizi sociali fondamentali: sono questi i punti dell’agenda esigente su cui sarà misurata la vicinanza delle istituzioni […] Va alimentata l’inversione del ciclo economico. Bisogna accompagnare al risanamento la crescita da articolare a livello europeo».
Nel ricordo di Falcone e Borsellino, senza nascondere l’emozione del momento, il Presidente ha voluto dare voce a tutti coloro i quali sono impegnati nella lotta alla criminalità organizzata, parlando in modo netto di mafia, sottolineando che «per sconfiggere la mafia occorre una moltitudine di persone oneste, competenti, tenaci. E una dirigenza politica e amministrativa capace di compiere il proprio dovere».
Sono sicuro che le sue prime parole da Presidente, ci hanno emozionati in molti, sono diversi quelli che lo etichettano già il presidente della speranza, una speranza che non può essere ancora una volta disillusa.
Auguri e buon lavoro Presidente Mattarella.