Il gioco delle tre carte
di LiberaMente Ciminna
Dal 16/10/2012 con DRS n. 879, il Sindaco, il Presidente del Consiglio e la Giunta Comunale, si erano ridotte di una percentuale pari al 25% la misura minima delle indennità di funzione.
Oggi apprendiamo dall’Albo Pretorio del sito del Comune di Ciminna che in data 4/07/2014 e 27/11/2014, gli stessi amministratori, con esclusione del Presidente del Consiglio e dell’Assessore Sarullo, hanno chiesto che gli venga reintegrato il compenso relativo all’indennità di funzione.
In parole povere, Il Sindaco Vito Catalano e gli Assessori Vito Nigliaccio, Giuseppe Leone e Maria Grazia Pollaci si sono aumentati le indennità di funzione in base percentuale di circa il 33,4%.
E dire che in passato, qualche assessore si era dimesso proprio per motivi legati all’applicazione dell’indennità di funzione, evidentemente la coerenza cozza con l’opportunismo.
Vogliamo precisare, a scanso di equivoci, che non abbiamo mai condiviso l’applicazione di questo tipo di riduzioni, perché di fatto non contribuiscono, specialmente in questa misura, a risolvere le problematiche finanziarie degli enti comunali. Questa nostra affermazione può sembrare controcorrente, ma pensiamo che un amministratore comunale debba avere un equo riconoscimento, dal punto di vista economico, del lavoro e dell’impegno profuso nell’esclusivo interesse del cittadino contribuente.
Naturalmente, il tutto, così per come previsto dalle attuali normative vigenti, spetta di diritto a tutti gli amministratori comunali, indipendentemente dal loro reale impegno e dagli obbiettivi raggiunti.
“Obbiettivo”, un termine adoperato a dismisura durante le campagne elettorali, ma scarsamente utilizzato durante l’espletamento del mandato elettorale.
Diversamente dal pubblico e dalla politica, nel privato, chi non raggiunge gli obbiettivi prefissati non percepisce i benefit ad essi legati, generando un vero e proprio sistema meritocratico.
Nella politica italiana, invece, assistiamo alla ripartizione delle “poltrone remunerate” non per le qualità dei singoli ma semplicemente per posteggiare il “trombato di turno” o per mero scambio elettorale.
Anche nel nostro piccolo, la nostra comunità sta subendo disagi in tal senso, basti pensare alla ripartizione annuale dell’Assessorato allo Sport-Turismo-Spettacoli e Politiche Giovanili, che non sta consentendo al nostro territorio di avere in questo settore una continuità progettuale e politica, al di là delle singole capacità degli assessori che nel tempo si sono avvicendati.
Sono tante le situazioni in cui si possono fare degli appunti, ma certamente quelli che colpisco maggiormente il cittadino sono i compensi che vengono elargiti agli amministratori comunali, infatti, in molti si chiedono:
Perchè dobbiamo remunerare un politico, al di là del ruolo ricoperto, se i suoi risultati non hanno prodotto un beneficio alla collettività?
Perchè dobbiamo sostenere il costo dell’indennità di funzione se il suo operato non è stato all’altezza del ruolo ricoperto?
Domande lecite, ma che non trovano riscontro nei fatti, perchè le indennità sono previste per legge.
Noi, nel nostro piccolo, vogliamo lanciare una proposta a tutti coloro che in futuro vorranno cimentarsi nelle prossime elezioni comunali, perchè non mettere le proprie professionalità e conoscenze a disposizione della collettività, vincolando la remunerazione spettante esclusivamente agli obbiettivi raggiunti?
Per esempio, si potrebbe legare la remunerazione dell’indennità di funzione spettante agli amministratori, in base al raggiungimento degli obbiettivi prefissati durante la campagna elettorale.
Solo al raggiungimento dell’obbiettivo, precedentemente individuato nel programma elettorale, verrà elargito il corrispondente emolumento agli amministratori.
In pratica, un sistema meritocratico, che premia le eccellenze e scoraggia i politicanti a caccia di una poltrona remunerata.
Ritornando alla nostra amata Ciminna, ci sono un paio di cose che risultano alquanto anomale in questa determina dirigenziale, infatti, alcuni componenti della Giunta, hanno presentano le richieste di abolizione delle riduzioni in data 4 luglio 2014, mentre la DRS n. 333 è stata emanata in data 30.12.2014 e registrata al Reg. Generale con il n. 113 il 12.02.2015, per essere pubblicata all’albo pretorio on line il 18.02.2015.
Cioè sono trascorsi circa sette mesi dalla richiesta degli interessati, che adesso, vista la retroattività dell’atto percepiranno pure gli arretrati.
Ci sovviene un’osservazione, perché dalle richieste di abolizione delle riduzioni alla pubblicazione all’albo pretorio intercorre cosi tanto tempo? ognuno faccia le proprie considerazioni!!!
Di certo, questa determina del responsabile del I° Settore Area Segreteria – Affari Generali nel suo percorso, non avrà avuto un parto spontaneo.
A breve anche quelle del Presidente del Consiglio e dell’Assessore Sarullo.
Tutti si e iddi no ?
Scommettiamo?
LA NOSTRA INDIFFERENZA E’ LA LORO FORZA….