Gelido distacco
Ti infrangi come onde che perseguono il suo moto,
sono flutti di potenza che non lasciano ricordo.
I tuoi occhi sono spenti
e coperti un po’ di neve,
forse nulla arriva lieve
come tanta indifferenza.
Forse tanti sono ciechi
eppur nel buio io ti vedo,
sento un vento ormai leggero che come fumo poi svanisce
disegnando una spirale
di qualcosa che finisce.
Io capisco ciò che senti, il tuo esprimerti col mondo,
vedo oltre gli orizzonti dietro i quali ti nascondi.
La mia mano ti accarezza ma tu torni nel tuo guscio,
così arrivo silenzioso
ma del tuo cuor ne resto all’uscio.
Starò lì ad aspettarti e se serve avrai il mio aiuto
ma nel dirti ancor ‘per sempre’, il mio cuor muove rifiuto.
Nel frattempo mi rassegno
e ti vedo andar lontano,
di noi due soltanto un segno
di un amore andato vano.
di Filippo Leto