TI CUNTU UN CUNTU – 34° PUNTATA Per non dimenticare, rivolto alle nuove generazioni. “26 Maggio 1624 – 26 Maggio 2024 – 400 anni dal sogno-visione della ciminnita Girolama La Gattuta, in cui la Madonna e Santa Rosalia gli indicano il posto dove era stato sepolto il sacro corpo di Santa Rosalia. In questa puntata continuerò ad allietarvi con un altro “cuntu” relativo alla storia del rinvenimento delle sante reliquie di santa Rosalia, che grazie a delle visioni della santa…
L’estrazione si è svolta Domenica 12 Maggio alle ore 19:00 all’interno della Chiesa di San Giovanni Battista in Ciminna (Pa). I PREMI DEBBONO ESSERE RITIRATI ENTRO 60gg dalla data di estrazione.
di Agorà Ciminna Pubblichiamo una raccolta di foto e video da parte di voi lettori. Inviateci attraverso i nostri profili social Facebook e Instagram o attraverso l’indirizzo email agoraciminna@live.it media da condividere all’interno del nostro sito. L’articolo verrà aggiornato ogni volta che riceveremo nuovi contenuti. Così ti dico “Proteggici e Veglia su di noi” nostro Signore. Così ti dico “Non Abbandonarci Mai” nostro Signore. Così ti dico “Concedi Grazie a chi ne ha bisogno” nostro Signore. E così ti dico…
Lunedì Solenne Processione del SS. Crocifisso – “Patri di li Grazij” – Ciminna 06/05/2024 dalla pagina Facebook SS. Crocifisso Ciminna Domenica Solenne Processione del SS. Crocifisso – “Patri di li Grazij” – Ciminna 05/05/2024 dalla pagina Facebook SS. Crocifisso Ciminna Tradizionale Furriata r’i torci al SS. Crocifisso – “Patri di li Grazij” – Ciminna 05/05/2024 dalla pagina Facebook SS. Crocifisso Ciminna 8 Maggio 2024 – Santa Messa Solenne presieduta dal parroco don Mario Cassata e chiusura dei festeggiamenti 7 Maggio…
di BCsicilia Il progetto Erasmus + Inclusione e diversità “Who’s taken my cheese?” è nato dall’esigenza delle scuole di quattro paesi, Italia, Ungheria, Polonia, Slovacchia, di sviluppare un itinerario per una comunicazione più efficace e di affrontare in maniera innovativa i temi riguardanti Salute, Educazione, Istruzione, Ecologia, Sport, Intrattenimento, Divertimento. Il partenariato ha fatto tappa dal 15 al 19 aprile all’Istituto Comprensivo “Don G. Rizzo” di Ciminna ed ha visto coinvolti la dirigente scolastica prof.ssa Giovanna Lascari e la coordinatrice…
Mons. Corrado Lorefice ispicese, 53 anni è il nuovo arcivescovo eletto dell’arcidiocesi di Palermo.
Fin’ora è stato arciprete della Chiesa di San Pietro a Modica (RG) e Vicario del Vescovo di Noto (SR) per la Pastorale, si è formato nella comunità di Sant’Antonio ad Ispica, dove ha vissuto fin adesso con la famiglia. Docente di Teologia morale all’Istituto Teologico S. Paolo di Catania, ha trascorso il suo tempo tra la presenza in Parrocchia e lo studio, cercando di essere vicino ai poveri, ai giovani e chi è in difficoltà. Qualche anno fa pubblicò un libro sul Beato Giuseppe Puglisi, sacerdote e martire palermitano.
Oggi Sua Santità Papa Francesco, lo ha nominato Arcivescovo di Palermo, prestigiosa sede arcivescovile cardinalizia metropolitana, siederà sulla cattedra di San Mamiliano V. M.. Dovrà assere ordinato Vescovo in data da destinarsi.
Nel suo messaggio alla diocesi del capoluogo chiede attenzione per le periferie umane e annuncia la promozione della legalità, sulle orme di don Puglisi. Protagonista di una doppia cerimonia: a Noto per salutare in prima persona il clero locale e nel capoluogo isolano, dove l’annuncio dell’uscente Card. Paolo Romeo è stato preceduto dalla pubblicazione del bollettino del Vaticano alle 12 in punto e ha scatenato una standing ovation in Curia.
Messaggio del Vescovo eletto alla Chiesa di Palermo
Mi rivolgo a voi, cari fratelli e sorelle della Chiesa di Palermo,
con il cuore ancora pieno di stupore per l’inattesa nomina a vostro Vescovo. Quando il Nunzio apostolico in Italia, mons. Adriano Bernardini, mi ha convocato a Roma per confidarmi la scelta di Papa Francesco, ho immediatamente avvertito il senso della mia inadeguatezza. Ma fissando il Crocifisso che mi stava di fronte ho pensato subito alle parole di Paolo: «tutto posso in colui che mi dà la forza» (Fil 4, 13).
Sostenuto dalla grazia e illuminato dalla Parola del Signore, desidero corrispondere all’opera dello Spirito condividendo tra di voi e con voi un tratto del lungo e ricco cammino di fede, di speranza e di carità della nostra Chiesa di Palermo, convinto che l’edificazione della comunità dei discepoli di Gesù non è frutto di uno sfibrante attivismo, ma dell’azione dello Spirito. Nessuno nella Chiesa è costruttore, ma solo una pietra che Dio pone sulla pietra angolare che è Gesù Cristo (cfr. 1Pt 2, 4-8).
Vengo tra voi con il desiderio non di cominciare, ma di proseguire l’ardua ed esaltante giornata di lavoro – già avviata dai miei venerabili predecessori – nella prediletta vigna piantata dal Signore a Palermo. Attendiamo insieme, con pazienza, il frutto promesso a chi ha la ferma volontà di “perseverare sino alla fine” (cfr. Mt 24, 13), attraversando con umiltà e coraggio il vaglio e la purificazione delle inevitabili prove della storia. Portiamo alta insieme, con l’aiuto di Dio, la fiaccola della fede, custodendo l’anelito al compimento del Regno.
In questo compito mi sento particolarmente legato a tutti i presbiteri, a me carissimi, ai quali intendo dedicare, nel dialogo franco e leale, un ascolto attento, alimentato dalla comune obbedienza al Vangelo e dalla condivisione dell’unico pane eucaristico, sacramento di carità e di unità che Gesù ha lasciato come eredità preziosa ai suoi discepoli.
Ai diaconi, che saluto nel nome di Cristo servo, desidero porgere l’invito a mantenere vigile l’attenzione ai più piccoli, ai più poveri, agli ammalati, così da aiutare tutta la Chiesa ad abitare con verità le vie delle «periferie umane», con la chiara coscienza di «essere inviata soprattutto per i piccoli, gli umili, i poveri, per quelli ai quali si dà senza sperarne nulla (Lc 6, 34-35), senza poterne ricavare un aumento di potere» (G. Dossetti).
Ai cari seminaristi, quali discepoli di oggi e discepoli-presbiteri di domani, auspico di maturare, durante gli anni della loro formazione, il senso del dono totale e incondizionato della vita, sul modello del Signore e Maestro, che ci ha lasciato l’esempio perché ne seguiamo le orme (cfr. 1Pt 2, 21; Gv 13, 15).
Ai religiosi e alle religiose auguro di continuare a far risuonare nella Chiesa le note gioiose della profezia e della speranza, in accordo con la sinfonia dei carismi e dei doni che l’unico Spirito elargisce per il bene di tutti (cfr. 1Cor 12, 4-7).
Il mio paterno saluto va, inoltre, agli operatori pastorali e a quanti vivono e testimoniano la fede nelle nostre comunità parrocchiali e nelle diverse aggregazioni laicali. L’assiduo ascolto della Parola di Dio e la frazione del Pane eucaristico ci provocano a camminare insieme. È questo il significato profondo della parola “sinodo”: essere donne e uomini di fede che sanno ascoltarsi reciprocamente per «discernere le nuove strade che il Signore dischiude alla Chiesa» (Papa Francesco). Una Chiesa ministeriale sulla scia della proposta cristiana del Beato Pino Puglisi – che la provvidenza del Signore mi ha fatto incontrare e con il quale ho collaborato al Centro Regionale Vocazioni di Sicilia – attenta a promuovere e valorizzare tutte le vocazioni nello stile e nella prassi della diaconia, ovvero del servizio di chi sa di dover sempre scegliere di essere il più piccolo e il servo di tutti.
Poiché la condivisione del Vangelo non esclude nessuno, la nostra comunità diocesana promuoverà il dialogo con il mondo della cultura, specialmente con l’Università e con gli altri centri di ricerca e di studio. Prezioso sarà l’apporto della Facoltà Teologica di Sicilia nel mantenere alto il profilo di un confronto serio e arricchente con tutti: con ogni donna e ogni uomo di questa terra che diventa mia, con i fratelli di tutte le confessioni cristiane e di ogni religione. È mia ferma intenzione accogliere tutti, dialogare con tutti.
Ovviamente non possiamo ignorare, come comunità diocesana, la drammatica e dolorosa crisi che i nostri tempi stanno attraversando su più fronti. Contribuiremo a favorire una cultura dell’accoglienza, della legalità, della crescita del bene comune, contro ogni forma di potere oppressivo dell’uomo e del creato, insieme ai responsabili delle istituzioni civili e alle autorità militari, nel rispetto delle competenze e degli spazi di azione propri di ciascuno. Come insegna il concilio Vaticano II, nostra guida nelle scelte pastorali, «la missione propria che Cristo ha affidato alla sua Chiesa non è d’ordine politico, economico o sociale: il fine, infatti, che le ha prefisso è d’ordine religioso. Eppure proprio da questa missione religiosa scaturiscono compiti, luce e forze, che possono contribuire a costruire e a consolidare la comunità degli uomini secondo la legge divina» (Gaudium et spes, 42).
Nel salutare tutti con affetto, faccio mie le parole di S. Agostino: «nei vostri confronti siamo come pastori, ma rispetto al sommo Pastore siamo delle pecore come voi. A considerare il posto che occupiamo, siamo vostri maestri, ma rispetto a quell’unico Maestro, siamo vostri condiscepoli e frequentiamo la stessa scuola» (Esposizione sul Salmo 126).
Mentre vi chiedo un anticipo di comprensione e di indulgenza per i miei limiti personali, affido il mio ministero episcopale alla vostra preghiera e all’intercessione di Maria Santissima, di S. Rosalia, del Beato Pino Puglisi, perché la nostra Chiesa «resa salda nella concordia, ricolma di gioia nella passione del Signore nostro e, irremovibilmente certa della sua risurrezione, goda di ogni dono della misericordia divina» (Ignazio di Antiochia).
One Reply to “Mons. Corrado Lorefice nominato dal Santo Padre Arcivescovo di Palermo”
Gioisco per la nomina ad arcivescovo di Palermo a Sua Eccellenza Reverendissima Mons. Corrado Lorefice.
La sua è una storia entusiasmante, che fa ben sperare noi giovani della diocesi palermitana. Nel suo messaggio ha chiesto attenzione per le periferie umane e annuncia la promozione della legalità, sulle orme di don Puglisi.
Gioisco per la nomina ad arcivescovo di Palermo a Sua Eccellenza Reverendissima Mons. Corrado Lorefice.
La sua è una storia entusiasmante, che fa ben sperare noi giovani della diocesi palermitana. Nel suo messaggio ha chiesto attenzione per le periferie umane e annuncia la promozione della legalità, sulle orme di don Puglisi.