La festa di San Sebastiano
di Rosario Priolo
Un’antica devozione lega i fedeli “Ciminniti” alla celebrazione del Martirio di San Sebastiano, centurione romano che rinnega la fede Imperiale e abbraccia la fede in Gesù Cristo, morto e risorto per la redenzione del genere umano. Già da diversi secoli il quartiere alto del paese viene chiamato di San Sebastiano per la presenza di una grande Chiesa, anticamente a tre navate e poi successivamente ridotta solo allo stato in cui la vediamo, in quanto le navate laterali vengono vendute a privati, poiché in pessime condizioni strutturali. I gestori della chiesa non potevano permettersi la riparazione e, per salvare il salvabile, hanno deciso di vendere i laterali per mantenere solamente la parte centrale. Col passare del tempo la storia stava per ripetersi, infatti il tetto della chiesa, fatto con cannucciato e gesso, con tratti di tetto quasi pericolanti, nonostante i piccoli interventi fatti nell’ultimo decennio, versava in pessime condizioni. Ma per non ripetere più gli stessi errori, il Comitato dei festeggiamenti del Santo, concordemente con il Parroco, per diversi anni ha effettuato dei risparmi di spesa (niente sparo di giochi artificiali e niente banda per la processione) con lo scopo di riparare il tetto.
Il risultato è stato che, dopo le dovute autorizzazioni, la scorsa estate il tetto è stato completamente ristrutturato. Tanti sacrifici fatti da tutti: comitato, fedeli devoti , gente del quartiere, fedeli “ciminniti” all’estero, con l’obiettivo di salvare la Chiesa dalla rovina. Molte volte il comitato ha ricevuto rimproveri da qualche fedele in quanto, per qualche anno, non si è fatta tanta festa esterna al Santo, ma le feste passano e i soldi si spendono in cose futili senza che la chiesa venga riparata, invece grazie a questi risparmi di spesa e ai tanti sacrifici da parte di tutti, la chiesa è stata ristrutturata e oggi risplende meglio di prima. Vi sono ancora tanti altri lavori da fare ma, piano piano e con l’aiuto di tutti i fedeli, si spera di fare altro (considerato che a oggi, tutte le spese del tetto ancora non sono state completamente saldati).
Giorno venti si svolgerà la festa liturgica con due celebrazioni Eucaristiche in chiesa e nel tardo pomeriggio la tradizionale “Ntinna” e la “Vampa”, come si usa fare per i “Santi di la nivi” (i Santi invernali) . Domenica Ventiquatto, nel primo pomeriggio, si svolgerà la processione che percorrerà la zona del centro storico e il quartiere di San Sebastiano. Arrivati in chiesa Madre il Parroco celebrerà la Santa Messa domenicale. Questa è una processione ripristinata ormai da sedici anni grazie a un Comitato di giovani ragazzi, coordinato dal Parroco e dall’instancabile Giovanni Patanella che, con grande devozione, principalmente onora il Santo Martire e, con grande forza, tiene tanto al restauro e alla conservazione della sua Chiesa.
Bravo Rosario