L’INFORMAZIONE, la FORMAZIONE e il FORMAGGIO
di Domenico Passantino
Stanotte pensavo che informare, informatica e formaggio sono parole strettamente imparentate.
Così come il latte rappreso viene pressato in della FORME per diventare formaggio, così l’INFORMAZIONE di massa e l’INFORMATICA FORMANO pressando le notizie in degli stampi per rendercele commestibili; le stampe, i recipienti sono quelle cose capienti con cui capiamo: i nostro cervelli.
Gli INFORMATORI di professione, i giornalisti, ci propinano gli scoops sensazionali di bambini morti sulle spiagge, di donne coperte e nude sulla spiagge, di terremoti, di uxoricidi. Notizie alle quali danno una forma sensazionale, appetibile, come la pastura per i pesci; il tutto confezionato secondo un packaging speciale per essere venduto a quanti più pesci possibili. Per farli abboccare.
Queste notizie in FORMA di pacchetto a buon prezzo FORMANO inoltre la menti dell’audience secondo una FORMA prestabilita a tavolino, adatta ad essere INFORMATA sempre di più, ad essere infagottata e infarcita di verità tutte soggettive e così relative che, se tornasse Einstein, morirebbe di nuovo subito per la gelosia. Gli enti di FORMAZIONE, poi, i crediti e i debiti FORMATIVI della università e delle scuole la dicono lunga, ci INFORMANO sulla sostituzione delle parole educazione, istruzione, studio con il generico e aberrante, nonché semplice, servo del capitalismo globale, INFORMARE.
Da INFORMATIZZATO a INFORMATIZZATI: vi INFORMO.
Rompete tuttavia anche questa FORMAmentis che cerco di inculcarvi umoristicamente, non siate FORMAGGI.
D’altra parte, rifiutata pirandellianamente la FORMA, ogni FORMA di esistenza convenzionale in nome di un anticonformismo che è quanto di più conformista possa esistere, ci ingozziamo e indossiamo tutto ciò che ci pubblicizzano.
ConFORMIsta. Avevo dimenticato il FORMAGGIO, ehm chiedo scusa, la FORMA da scrivere in maiuscolo.
Non parliamo della FORMOSITAS, della bellezza dei latini, trasFORMAta in lampade e trattamenti di bellezza; lasciamo stare la FORMAlità dei rapporti umani camuffata da inFORMAlità di comodo; tutto ciò fa paura.
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“Il Conformista” di Giorgio Gaber