Ogni giorno è il 25 aprile
Donne fiere, libere, decise, partigiane. Donne vere. Quanto mi piacerebbe averne conosciuta una.
Oggi però l’Italia appare confusa, ripiegata su se stessa, incapace di reagire di ritornare a sognare , incapace di far rivivere quegli ideali di unità e libertà che ci hanno fatto grandi.
E’ arrivato il momento di alzare la testa di imbracciare ancora le armi, ma questa voltà sono le armi della democrazia, della partecipazione e della consapevolezza, che gli italiani devono brandire contro chi da troppo tempo soffoca le giuste ambizioni dei giovani e dei lavoratori.
Il 25 aprile, oggi in Italia ha sempre un significato forte, è sempre la festa della supremazia della democrazia su tutte le dittature.
Personalmente però non posso non pensare che la democrazia esiste e può esistere solo nelle società nelle quali la gente ha un lavoro dignitoso, un lavoro che ha trovato perchè ha il diritto di lavorare e non perchè qualcuno glielo ha “regalato”.
Un cittadino senza lavoro non è libero, un Paese nel quale un’intera generazione di giovani non lavora non è un Paese libero. Il lavoro è dignità.
Credo che oggi bisogna combattere ancora una volta una battaglia di liberazione, bisogna liberare il Paese dai boiardi di Stato e dai politici corrotti, sanguisughe e incompetenti.
Gente senza idee e senza prospettive, che sta rubando il futuro a intere generazioni di ragazze e ragazzi, e mortificando il presente di tutti.
Una classe politica incapace di progettare un futuro per la Nazione, l’Italia merita di meglio.
La battaglia va combattuta sul terreno dell’informazione e della partecipazione, un cittadino informato non si lascia fragare e tirare per il naso, un cittadino informato sa come agire, sa cosa dire. L’ignoranza per le democrazie è la madre di tutte le disgrazie, la disillusione è l’anticamera di ogni dittatura, anche se di dittature diverse da quelle che l’Italia ha conosciuto nel passato.
Il sistema politico italiano è bloccato, a fasi alterne governano sempre le stesse persone, a tutti i livelli.
Su la testa italiani, dobbiamo costringere i politici a cambiare a rinnovarsi prima che sia troppo tardi, lo dobbiamo a chi per questa Repubblica per questa Libertà ha dato la vita.
E nel giorno dove si festeggia la liberta e la democrazia voglio rivolgere un pensiero anche alle donne e agli uomini di quelle Nazioni senza libertà, africani, asiatici, donne e uomini che sono nati in uno dei tanti sud del mondo.
Uomini respinti senza pietà da tutti, anche dall’Italia, uomini prigionieri dentro i confini dei loro Stati.
Esseri umani senza speranza, che trascinano le loro esistenze senza un sogno, perché i loro sogni sono stati bruciati da chi li governa e da chi li respinge quando riescono a scavalcare il filo spinato invisibile che le Nazioni ricche hanno creato attorno a loro.
Un augurio di libertà va anche a loro, affinchè domani possano vivere in un mondo senza barriere e senza confini, affinchè un giorno possano sentirsi cittadini di un mondo dove si può tornare a sperare e a sognare, perché tutti abbiamo il diritto almeno di sognare.
Auguri Italia