Ritorno a Ciminna, poesia di Adele Basta Sarullo
di Angolo Poesie
Introduciamo la lettura di Ritorno a Ciminna, dal libro Pensieri Sospesi dalla collana di poesie “Gli Emersi” Ed. Aletti Editore, tracciando un profilo di Adele Basta Sarullo ciminnese di adozione, nata in Calabria e che da divesi anni vive a Firenze.
Adele si è laureata in filosofia presso l’università di Bari, insegna Italiano e storia in un istituto di istruzione secondaria di II grado. Ama la letteratura, la narrativa, la poesia ed il cinema. I generi letterari che preferisce sono: il romanzo psicologico, di ambientazione storica (soprattutto medievale), il giallo e il noir. I suoi autori preferiti sono Fedor M. Dostoevskij e Oriana Fallaci.
Si tratta del suo primo libro, ricordiamo che è disponibile anche in versione e-book, per noi è un piacere ospitare la sua poesia all’interno della nostra rubrica Angolo Poesie di Agorà Ciminna, con l’auspicio di ospitarne delle altre anche inedite.
RITORNO A CIMINNA
Ricordi che si susseguono,
s’intrecciano, si respingono, si cercano
e mi avvolgono in un tepore remoto.
Momenti felici affollano la mente:
cerco la tua mano
ma il vuoto intorno a me
mi accerchia
Mai più sarai qui,
nel paese dei tuoi natali.
Mai più camminerai
su queste strade acciottolate,
nè respirerai l’aria pura
dei campestri paesaggi.
Le vie son quelle,
i monti, le case, gli sguardi,
le cantilene ataviche
di antichi accenti arabi.
L’antica grande casa,
piena di conosciute presenze,
è vuota e maliconica;
la tua vecchia madre
trascina i suoi stanchi giorni
e ferma il suo sguardo
sul tuo sorriso incorniciato.
Come presenza invisibile
mi muovo, osservo, ascolto.
Sento la tua voce entusiasta:
è giù, sulle scale,
scendo, corro, mi giro, ti cerco,
ma il nulla mi impone
la sua presenza.
Gocce calde scendono lente,
rigando il mio viso
di un dolore stanco e profondo.
Il tempo non perdona,
implacabile e indifferente
avvolge nelle sue spire
e distrugge in un soffio
il corso di una vita.
Solo i ricordi restano
e mi accompagnano
nel mio ormai solitario andare.
A Michele
perchè la morte non
separi, ma sia un’altra
dimensione dell’amore