Addio alla dolce Sarah Indorante
di Agorà Ciminna
Questo pomeriggio a Caccamo l’addio alla dolce Sarah Indorante, la quattordicenne si era arrampicata sul tetto di un edificio abbandonato per recuperare la palla da gioco, quando la copertura in plexiglass di un punto luce ha ceduto e la ragazza figlia di Antonio e Giovanna Premiati (ciminnese) è precipitata al suolo da un’altezza di circa dieci metri. I primi soccorsi in ospedale, ore di angoscia e di speranza per la famiglia e le comunità di Caccamo e Ciminna, poi la morte celebrare ed il cuore che ha smesso di battere e la decisione di donare gli organi, Sarah oggi vive.
La Parrocchia Santa Maria Maddalena di Ciminna aveva programmato una veglia di preghiera per Sarah, tutti speravamo in un miracolo, non era il momento di spezzare i sogni di una ragazzina, poi alla notizia della morte il messaggio dell’Arciprete Don Giuseppe Di Giovanni alla famiglia dove chiede di pregare in particolare per la sua anima e la sua famiglia chiamata a vivere la prova di un grande dolore come la morte della figlia, nei prossimi giorni si celebrerà una Santa Messa in suffragio. A Caccamo proclamato il lutto cittadino, il cordoglio anche dell’Amministrazione Comunale di Ciminna, oggi ai funerali l’A.C.A.M. “G. Verdi” di Ciminna si unirà al corteo funebre per rendere omaggio alla piccola Sarah.
Anche noi di Agorà Ciminna ci uniamo al dolore per la prematura perdita di Sarah, vi condividiamo le emozionati parole della giornalista di Repubblica.
Addio a Sarah che voleva diventare cantante
da “La Repubblica Palermo” – Venerdì 18 maggio 2018, Pagina 7
A Caccamo
Giusy stringe tra le mani un paio di auricolari bianchi. ” Sono quelli che mia sorella Sarah tiene sempre alle orecchie perché il suo sogno è diventare una cantante.
Il suo cantante preferito è Riccardo Marcuzzo “, dice e poi piange rannicchiando le gambe, seduta su un muretto.
Sarah è, Sarah fa, Sarah dice.
Nessuno parla di Sarah al passato davanti all’ospedale Civico di Palermo. I medici stanno per iniziare l’intervento di espianto degli organi mentre amici e parenti guardano nei cellulari le ultime foto di Sarah. “Lei è qui con noi”, dicono Nino Indorante e Giovanna Premiati, i genitori della ragazzina, che hanno dato l’assenso all’espianto degli organi. ” Tranne per le cornee – dice Giusy – perché i suoi meravigliosi occhi nocciola devono rimanere intatti”. Sarah Indorante aveva 14 anni ed è caduta da un’altezza di 10 metri mentre si trovava a casa di una sua amica martedì sera a Caccamo, il suo paese di origine.
Era salita sul tetto di un magazzino adiacente alla casa di Alessia per recuperare un pallone.
Anche Alessia è davanti all’ospedale Civico insieme con tanti amici e parenti arrivati da Caccamo ma anche da Ciminna. E racconta quei momenti drammatici: “Eravamo a casa e Sarah ha preso la palla.
Mi ha detto di andare a giocare.
Poi la palla è finita sul tetto di una struttura accanto a casa mia e lei è salita sul tetto.
E’ riuscita a tirarmi indietro il pallone.
Ma mentre tornava è finita in una zona dove la copertura ha ceduto.
Non l’ho sentita nemmeno gridare.
La chiamavo, gridavo il suo nome e sentivo solo che respirava a fatica.
Ho chiamato il 118 e i miei genitori “. La corsa dell’ambulanza all’ospedale Cimino di Termini Imerese, poi il trasferimento in elisoccorso. Infine, la morte cerebrale e nel dramma una decisione che urla vita. ” L’abbiamo deciso noi tre, in famiglia, di donare gli organi – dice la mamma di Sarah che per due giorni è rimasta su una sedia a sdraio davanti alla seconda Rianimazione del Civico – nella speranza di far vivere ancora Sarah. La vita continua anche senza di noi.
Questa è la verità”. ” Sarah era una dolce testarda, vivace come è giusto essere alla sua età, solare e tanto buona, sempre pronta ad aiutare, sempre contenta di stare insieme agli altri.
Era dolce come lo zucchero”, racconta una zia.
Sarah era molto attiva nella sua comunità: era iscritta agli Araldini, poi è passata ai Gifra, tutte associazioni di giovani francescani.
Ieri all’ospedale Civico è arrivato anche Mimmo Porretta, il pediatra di Sarah. ” Cosa posso dire? L’ho vista nascere e crescere fino a due giorni fa.
Allo studio arrivava sempre gioiosa, gironzolava e prima di andare via mi dava un bacio schioccante sulla guancia.
Era una gioia”. Da quest’anno Sarah, che avrebbe compiuto 15 anni il 14 giugno, era iscritta all’istituto alberghiero Ugdulena di Caccamo.
Nella sua cameretta arancione e verde sognava anche di diventare una chef stellata.
Spesso guardava il programma Masterchef. ” Sarah è la nostra figlia piccola da proteggere – racconta mamma Giovanna parlando sempre al presente della figlia – e il suo carattere non è stato compreso da tutti soprattutto a scuola.
Lei non sta mai ferma, è piena di vita.
C’era una fiction “Braccialetti rossi” della quale non ha perso nemmeno una puntata. Io la trovavo triste, invece lei era affascinata soprattutto dal tema della donazione degli organi.
E anche per questo abbiamo dato l’assenso all’espianto ” . In paese il sindaco ha proclamato tre giorni di lutto, la comunità si prepara all’ultimo saluto a quella ragazzina che adorava truccarsi le labbra con il rossetto rosso.
Papà Nino, invece, fuori dall’ospedale guarda il cielo e dice: ” Non dimenticherò mai tutte le volte che prima di addormentarsi voleva essere coccolata. Ora so che non si è mai troppo grandi per dormire con papà”.
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