Il video della benedizione del SS. Crocifisso che abbraccia il popolo di Ciminna
di Agorà Ciminna
La prima domenica di maggio, come ogni anno, i figli della terra di Ciminna si prostrano con vera fede ai piedi del SS. Crocifisso, memori di un legame viscerale tramandato da generazione in generazione. Una tradizione che quest’anno abbiamo vissuto in modo inedito, riscrivendo di fatto una nuova pagina della nostra identità cristiana che difficilmente potremo dimenticare.
Dalle nostre abitazioni abbiamo seguito devotamente le celebrazioni religiose di questa giornata intensa con il cuore certamente rattristato, ma ardente e desideroso di stare ai piedi “ru Signuri” che scendeva tra noi nel silenzio assordante di una chiesa vuota a causa del coronavirus.
Se da sempre la chiesa di San Giovanni Battista è un luogo identitario capace di raccogliere annualmente, preghiere, emozioni, grida, invocazioni ed atti di affidamento di ogni fedele al Padre delle Grazie, oggi abbiamo scoperto, ancora una volta, il valore di quelle braccia così sproporzionatamente spalancate come se Egli stesso le avesse commissionate all’artista con l’intenzione di poterci abbracciare tutti senza esclusione alcuna. Ed è così che si siamo sentiti nel momento in cui il parroco Don Antonino Bruno dalla piazza innalzava il “Padre di Grazie” per benedire. Eravamo tutti lì, pronti ad essere coinvolti da quel caloroso abbraccio, linfa per ogni fedele della nostra comunità parrocchiale che nel proprio cuore custodisce gelosamente quest’amore per il “Patri Amurusu” segno della Divina Misericordia che si continua a manifestare da secoli attraverso questa Sacra Immagine.