Un detto ciminnitu dice “quannu scinni santu Vitu cu libru, ti pau”

*TI CUNTU UN CUNTU – Per non dimenticare, rivolto alle nuove generazioni.

23° PUNTATA

Riferito al pagamento dei debiti contratti durante l’anno, quando alla fine di agosto dal colle del paese scendeva l’immagine di san Vito, che porta il libro in mano, per la celebrazione della festa solenne nella prima domenica di settembre.

In questa puntata del video, vi racconterò la storia della traslazione delle reliquie dei santi martiri Vito, Modesto e Crescenzia da Mazara del Vallo a Ciminna grazie alla donazione, avvenuta il 04 settembre 1672, per interessamento di don Francesco Gigante. In tal modo le reliquie, tra cui il femore del nostro santo protettore, giunsero solennemente in paese.

Da quel momento in poi, la comunità ciminnese ogni prima domenica di settembre celebra in maniera solenne la festa di san Vito e, proprio quest’anno, ricorre l’anniversario dei 350 anni dell’arrivo delle sante reliquie.

In passato la festa di settembre era la data in cui si saldavano i debiti contratti durante l’anno. I contadini, dopo la mietitura dei mesi estivi, pagavano in natura (quindi, con il grano) i vari artigiani, ossia barbieri, fabbri, calzolai ecc., per i servizi ricevuti durante l’anno. Inoltre, si pagavano le gabelle (gli affitti dei terreni e delle case). Un detto locale recitava infatti: “quannu scinni santu Vitu cu libru, ti pau”.

Cerchiamo di valorizzare sempre più le nostre tradizioni, il nostro patrimonio culturale e religioso e il nostro dialetto siciliano.

Spero che questo “cuntu” sia stato di vostro gradimento e, se vi fa piacere, lasciate gentilmente un “mi piace”.

Buona giornata e alla prossima!

*di Rosario Priolo

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