In ricordo di Vito Fellino
di Vito Mauro
Tutto potevo immaginare tranne che di dover scrivere qualcosa in ricordo di Vito Fellino, anche perché non sapevo della sua malattia, conseguenza della distanza, la non frequentazione, oggi lo chiamo, domani lo chiamerò, il tempo passa senza accorgersene.
Con grande dolore ho appreso della sua prematura scomparsa, Vito Casimiro Fellino era un uomo mite, d’indole buona, aperto all’amicizia, un uomo di preghiera, con un carattere animato dal desiderio di comunicare a tutti la ricchezza della cultura, appropriato l’incarico di Assessore alla Cultura del Comune di Ciminna, ricoperto nel tempo.
Non poteva sfuggire alla cultura perché la viveva attraverso il lavoro presso la Galleria Regionale di Palazzo Abatellis a Palermo e con l’edicola in paese.
La sua voglia di trasmettere cultura la esibiva quando avvisava gli amici di nuove e interessanti esposizioni all’Oratorio dei Bianchi, quando faceva da cicerone lungo le sale espositive o presentando studiosi che coinvolgeva in occasione di eventi culturali.
Questa sua occupazione lo portava a conoscere i giovani studiosi locali, di cui prefigurava una sicura carriera professionale in ambito scolastico e per i quali si prodigava di coinvolgerli in iniziative culturali, ma anche in manifestazioni musicali e sportive.
Sua l’idea di approfondire la conoscenza di un illustre ciminnese il professore Francesco Brancato, da lui definito “uno Studioso con la S maiuscola”, e lo stesso voleva fare con mons. Filippo Meli, impegno interrotto a causa della pandemia, anche sua l’iniziativa di portare il FAI a Ciminna che ha avuto tanta partecipazione.
Vito era sempre disponibile a collaborare per eventi vari indipendentemente da chi erano organizzati, basti pensare a partecipazioni teatrali, a iniziative parrocchiali, alla mostra pittorica Biennale “BellezzArtEstetica” ed al Premio Letterario “Paolo Amato”, per il quale in occasione della prima edizione, per dare prestigio allo stesso, si è attivato con un suo parente a far pervenire un messaggio di augurio da parte della scrittrice Dacia Maraini.
Non potrò mai dimenticare tra le altre cose, quando nel periodo della pandemia, mentre eravamo tutti reclusi nelle proprie case, nei giorni che per lavoro veniva a Palermo mi portava giornali e riviste dall’edicola.
L’edicola era un angolo di gentilezza, accoglienza, ha caratterizzato il suo impegno vissuto con entusiasmo e Ciminna perde una delle sue anime nobili, una persona serena, saggia, gentile con forte senso spirituale e profonda Fede.
Nel piangere un amico sincero, abbraccio affettuosamente i familiari.
Al ricordo che Mauro fa di Vito Fellino non si può aggiungere nulla.
Vito è stato per me un prezioso e insostituibile collaboratore. Fu la prima persona che conobbi quando andai come incaricato alla dirigenza di una delle Unità Operative della Galleria Abatellis. Qui non ripeterò le affettuose parole di Vito Mauro sulle qualità umane Fellino, ma mi piace ricordarlo come il gran lavoratore che fu, sempre disponibile, instancabile e pronto a servire il prossimo nei compiti istituzionale assegnati.
Inoltre, grazie a Lui ho conosciuto Ciminna, Palermu lu nicu come amava definirla. Ciminna, con le sue chiese, il suo piccolo museo e la sua storia sono state,per me, una felice scoperta, che me l’hanno fatta amare grazie alla passione di Vito Fellino. Con lui ci siamo sempre dati del Lei, per distanza istituzionale e per reciproca educazione, ma oggi voglio salutari con il Tu. Ciao carissimo Vito.
(Nello Caruso ex dirigente Gall. Abatellis)