Categoria: angolo poesie
L’ultimo bacio
di Angolo Poesie Comunque vada, o mio amore, al mio cuor nulla rimpiango abbiam bruciato le nostre ore tu vai via ed io rimango. Comunque vada sarai eterna, come eterno fu il mio amore sei davanti a me or inferma e non si spegne il tuo calore. Una pioggia di ricordi e di pensieri e dentro tutti sempre noi ma non basta affinché il mio desio si avveri, lascerem l’eterna vita soltanto agli eroi. Il tuo…
Continua a leggere L’ultimo bacioSan Francesco
di Angolo Poesie SAN FRANCESCO San Francesco, il santo poverello, un piccolo uomo ma grande nella fede si spoglia per rinascere. Al suo agiato vivere rinuncia, la povertà è la sua speranza. Nell’eremo dei monti, nella quiete della magica natura, si ritira. Ascolta, in quell’incanto, i versi del vento, i cinguetìi uccelli; scalzo cammina, ama la terra che calpesta. E’ tutto un’emozione: l’alba, il calar del sole, le candide stelle con sorella Luna. Ama tutto ciò che lo circonda, l’Onnipotente…
Continua a leggere San FrancescoLampedusa: la strage degli innocenti
di Agorà Ciminna Oggi 3 Ottobre del 2013 a Lampedusa si è consumata l’ennesima tragedia del mare, una strage di innocenti che hanno avuto la colpa di sognare un futuro migliore, per il quale hanno perso la vita. Solo lo scorso lunedì 13 persone erano annegate nel mare di Scicli. Le vittime di oggi superano le centinaia, sono 127 i cadaveri recuperati mentre i dispersi sono 250, per fortuna in 150 sono stati salvati. La strage di oggi era annunciata…
Continua a leggere Lampedusa: la strage degli innocentiSettembre
di Angolo Poesie SETTEMBRE Ondeggiano i pini al vento di tristezza e silenzio, ora che di stanchezza giacciono i nidi vuoti fra le foglie e i rami a guardare i frammenti dell’estate. Pensieri errano fra un tramonto di stracci e foglie secche, fra l’effluvio della terra arida che avvizzisce la sera e come un ramoscello secco attendo che piove. Mi pervade l’annuncio mesto e mi infiacchisce le ossa, ozia il mio sguardo sulla sterpaglia ingiallita, giace sulle vie pallide come…
Continua a leggere SettembreRicordo di un’estate
di Maria Teresa Lentini Nella quiete assolata, di languidi pomeriggi, quando l’estate era al culmine e l’ozio diventava padre. Quando lenti s’aprivano gli usci, su stanze ombrose, che sapevano di lisciva e sugo di pomodoro. Erano, gli uomini, al circolo sociale, per un giro di carte e un bicchiere di vino, in bocche grandi di risate e piegata pelle di cuoio antico. E le donne, quelle da marito, odorose di bisso e lino, piegate come amanti, sul dilemma d’intricati intagli…
Continua a leggere Ricordo di un’estatePatronu scurdatu
di Angolo poesie Era tanta la divuzioni e granni la to festa, ma ri tanta antica gloria ‘nzoccu arresta? Stu fossu forsi ti sta scurdannu? Lu precettu resisti cu l’affannu. Prima sutta la to grazia si livavanu li liti e li patri li figghi ri rintra facia ziti. La genti chiuia li cunti e s’accattava lu gelatu, tutti pi tia si livavanu lu ciatu, l’omu si mittia la giacca e la taddarita, e la fimminna la gonna e li cuasetti…
Continua a leggere Patronu scurdatuA crisi
di Angolo Poesie Si rici ca sordi nun ci n’è e taliannu report su rai tre viru genti ca cerca ‘nta munnizza, genti ca un n’avi mai manciatu ‘na pizza. Poi mi taliu a furriari ‘ntunnu e viru tuttu n’atru munnu; genti c’accatta machinuna nova e pari ca i sordi ‘nterra l’attrova, genti ca ogni sabatu va mancia fora e chi passia cu 1000 euri ri borsa a piccalora e allura m’addumannu a crisi c’è pi tutti? O forsi c’è…
Continua a leggere A crisiL’emigranti
L’8 Agosto del 1956 a Marcinelle morirono centinai di emigrati innocenti. Erano andati in contro alla fortuna e trovarono la morte a causa delle cattive condizioni di lavoro nelle miniere di carbone. Il ricordo della catastrofe di Marcinelle deve rimanere vivo affinché non si dimentichi il male causato a centinai di emigrati italiani e alle loro famiglie. Ma sopratutto per non ripetere quelle atrocità e dare dignità al lavoro ed a i nuovi immigranti che vengono in Italia alla ricerca…
Continua a leggere L’emigrantiA Ciminna
di Angolo Poesie Sutta i minni ru Pizzu, trazzeri ri sterru e ‘ncracatizzu mi portanu drittu a una matri e a una minna mi portanu o me paisi: a Ciminna. . Ti vogghiu beniri ca peddi e cu tutti l’ossa, Ciminna chi strati tutti fossa fossa, Ciminna unnè chi nenti si movi, unnè chi i cosi vecchi si cunfunninu cu chiddi novi. . Com’è ca si sugnu cca mi stanchi e si mi nni vaiu mi manchi? Un paisi…
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